Regia di Gennaro Nunziante vedi scheda film
Mai mi sarei aspettata di sedere in poltrona cinematografica per vedere un film di Checco Zalone, eppure sono io la prima a dire “mai dire mai” è infatti mi sono ritrovata in sala (meno piena di quanto credessi) insieme ai miei fratelli minori, responsabili questa mia momentanea conversione al cinema demenziale. Di certo il primo film del comico(?) pugliese, resta il mio preferito. Da definirsi apertamente un film frizzante e il secondo liscio oltremodo, quest’ultimo è definibile leggermente effervescente (giusto per non fare pubblicità occulta) ma fa sorridere pur non essendoci nessuna battuta memorabile ma solo risate momentanee senza ripercussioni umorali. Zalone si rilancia dopo la pessima figura dell’aspettato e non arrivato, successo bis, ma deve lavorare ancora un po’ sulla forma delle storie, che comunque sembrano voler dare un messaggio di fondo. Fantastico Robert Dancs che in più occasioni finisce anche per rubare la scena a Checco, che evita di affiancarsi di volti noti, per rimanere attrazione unica, non riuscendoci appieno.
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