Regia di John G. Avildsen vedi scheda film
Lemmon in questo momento della sua carriera doveva fare una svolta necessaria, benché fosse diventato un dio nella commedia brillante, Hollywood lo aveva forzato nell’assopimento del genere, a parte le sue partecipazioni ai film di Wilder. I film suoi si vedevano volentieri, ma sapevamo sempre dove andavano a parare, anche se sostenuto da un indubbio talento che faceva passare qualsiasi routine che veniva offerta. Non a caso il film che gli ha fatto fare il giro di boa è stato anche quello di un personaggio entrato in crisi per i valori di una vita, che ormai è troppo cambiata per reggere ancora. Salvate la Tigre è un film un po’ scomodo, nel senso che affronta argomenti che si scontrano con quello che è stato il sogno americano, anche se in maniera minimalista, ma più vera e reale. Il film, pur dando il riconoscimento ufficiale a Lemmon con l’Oscar, non ebbe una distribuzione ed un lancio che magari lo avrebbe messo in una visibilità più evidente al grande pubblico, in Italia le cose furono anche peggiori, il film sparì molto presto dalle sale ed infatti l’ho potuto vedere in Tv, che almeno ha avuto questo pregio, anche se non nelle prime serate, naturalmente. Si avvale di una buona sceneggiatura, e di un regista che fa il suo lavoro con meticolosità, anche senza colpi di genio, puntando principalmente sulla performance del grande attore, ma godendo anche di un buon cast di caratteristi.
uan storia diversa per lemmon che emrge in maniera forte e dosata
un abella scenggiatura lo ha messo con il piede giusto
un ruolo che gli ha apetto una seconda carriera
ottimo caratterista nel ruolo del socio
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