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Salvate la tigre

Regia di John G. Avildsen vedi scheda film

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La recensione su Salvate la tigre

di bradipo68
8 stelle

Il Sogno americano,mosaico con tessere impazzite viene fatto in mille pezzi.Un imprenditore tessile nell'America della rincorsa economica degli anni 70 fa un po'il punto della sua situazione umana e lavorativa.Dal punto di vista umano quello che domina è il rimpianto per i bei tempi andati e un rifiuto a quello che la società odierna quotidianamente propone.Senza però riuscire a trovare una soluzione adeguata.Dal punto di vista lavorativo ed economico la situazione è anche peggiore.Sono alla vigilia della presentazione della nuova collezione ma nè lui nè il vecchio fedele socio hanno i soldi per metterla in produzione dopo la presentazione in fiera.E in mezzo capitano altri incidenti.Finchè ,visto che il prestito è rifiutato dalle banche e non si vogliono mettere nelle mani di uno strozzino,decidono di provocare un incendio doloso.Ma Harry(Lemmon)lo farà fare di nascosto dell'altro socio.Un film amaro,pessimista,una critica neanche tanto velata alla corruzione operata dal denaro(sembra che si possa fare tutto col denaro),un accorato pamphlet contro il Sogno Americano che qui viene frantumato in mille pezzi.Anche azioni simbolo come quella di salvare la tigre dall'estinzione servono a poco(sia realmente che metaforicamente).L'America è la patria del benessere economico visto come religione e non ci si sottrae neanche da usare mezzi poco leciti per ottenerlo.Una vita sempre ai confini della legge,molto spesso oltre.Lemmon per questa parte sfumata in cui viene decisamente fuori la sua nota patetica ottenne meritatamente un Oscar.Avildsen prima della parabola buonista di Rocky ci regala un ritratto in chiaroscuro della realtà losangelina,un pullulare di attività anche illegali o comunque che cercano di barcamenarsi nei dintorni della legalità.Un film anni 70 fino al midollo,ancora privo delle suggestioni post Vietnam che cattura bene l'inquietudine di un epoca in forte fermento.A volte però il prezzo da pagare è insostenibile...

Su Patricia Smith

non male

Su Laurie Heineman

ok

Su Jack Gilford

il vecchio socio che non vuole abdicare all'illegalità

Su Jack Lemmon

Una parte intensa e sfumata che gli valse meritatamente l'Oscar

Su John G. Avildsen

regia accorta con uno stile molto classico

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