Regia di John G. Avildsen vedi scheda film
"Ma perché ha tirato la palla laggiù....? E comunque qui possono giocare soltanto i ragazzini."
il bambino che gioca con gli altri a baseball a Lemmon, nel riuscito finale.
Film cardine e massimamente rappresentativo dei '70 anche con i suoi oggi più evidenti limiti di "datazione", che pare quasi il possibile "prologo" più didascalico e in alcuni passaggi meccanicamente forzoso- come quello intergenerazionale della notte nella villa sulla spiaggia con Laurie Heineman- di "Un Uomo a nudo"(The Swimmer)(1968) di Frank Perry e Sydney Pollack, quindi del decennio prima.
Entrambe sono opere comunque memorabili e degne di stagliarsi sulle altre, all'insegna del fallimento personale oltre che del "Sogno americano" nella visione della media borghesia di successo sorta in particolare con gli anni '50 della massima espansione imprenditoriale quale è il protagonista, un come è immaginabile bravissimo Jack Lemmon, premiato con l'Oscar.
La classica "scoperta dell'acqua calda" sì potrà dire, ma per essa come viene esposta e realizzata fa sempre la differenza.
John G. Avildsen è stato un regista molto dotato e importante del nuovo cinema americano almeno a partire dallo splendido antesignano di "Taxi Driver", "La Guerra del cittadino Joe"(Joe)(1970) con Peter Boyle, qui lo dimostra ampiamente pur in un impianto più costruito e programmatico al servizio di Lemmon e del suo approccio di recitazione all'insegna dell'agrodolce sempre a stemperare nella battuta fulminante e nell'ironia, con scelte incisive e sempre appropriate prima di dimostrarle anche all'interno del campionato dei film di maggiore successo commerciale, successivamente con "Rocky".
Ci sarebbero molte cose e osservazioni da aggiungere per un titolo avildsiano così importante a partire dalla presenza del grande Thayer David, ma tanto chi cazzo le legge, a chi importano davvero e non sono comunquw pagato per farlo, unica nota che nessuno leggo mai riporta, è il tradimento della apparentemente devota e fedele moglie via in viaggio ad un funerale.
Allorquando Jack/Harry Stooner in piena crisi le telefonate la sera dall'ufficio della impresa tessile, confessando che vorrebbe stare con lei in quel momento e rievocando ricordi di intimità del passato. E lei invece molto colpita e in difficoltà che stava per uscire dalla stanza d'albergo, gli dice di tornare a casa e non stare più in ufficio, che la governante messicana ha preparato la cena per lui nella "villa di 12 stanze", come ricorda Jack Gilford, bravissimo, il suo socio anziano della ditta.
John Nada
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