Negli anni Settanta, di fronte al babelico e spregiudicato mondo contemporaneo, un maturo imprenditore del settore tessile (Lemmon) è combattuto tra il rimpianto del bel tempo andato, dove trionfava l'onestà individuale, e il desiderio di partecipare all'andazzo generale, occupandosi senza scrupoli esclusivamente del proprio tornaconto personale. Gli ideali cadranno quando l'industriale, in crisi economica, si dovrà adeguare alla "prassi" corrente e andare anche oltre. Deliziosa sceneggiatura di Steve Shagan, su misura per il grande Jack Lemmon, premiato giustamente con l'Oscar come miglior attore protagonista.
Un impresario in crisi decide di dar fuoco alla sua azienda e riscuotere il premio dell'assicurazione (idea davvero inedita), nel frattempo si perde nei suoi sogni e tradisce la moglie. Lemmon da Oscar, nient'altro da segnalare.
Un grande Lemmon tiene in piedi un film che descrive bene il malessere della classe media americana.Funzionano bene anche gli attori di contorno aiutati da un'ottima sceneggiatura.Da vedere.Oscar a Jack Lemmon,meritatissimo.
Il sogno americano, quello che promette benessere economico a tutti coloro che perseguono una propria strada con lavoro e sacrificio, si sta rivoltando contro Harry Stoner (Jack Lemmon). Ex combattente durante la Seconda Guerra Mondiale, Stoner è il proprietario di una ditta di abbigliamento femminile, la Capri Casuals, alla quale manca la liquidità economica per produrre una nuova… leggi tutto
L'ho trovato noioso, prevedibile e banale. Lemmon è bravo ma non stupefacente, copre bene il ruolo drammatico ma non riesce a staccarsi da quelle due-tre espressioni tipiche che lo hanno accompagnato lungo tutta la carriera. Mi aspettavo decisamente di più, una pellicola evitabilissima. Discreta colonna sonora, buona prova di Lemmon e poco altro. leggi tutto
La parte centrale del film contiene una seria riflessione sulla fine del cosiddetto sogno americano, ma è incastonata tra un inizio ed un finale che puzzano di muffa e sono spesso inficiati dalla verbosità di una sceneggiatura piuttosto inconcludente. Tanto che perfino il simpatico Jack Lemmon risulta, alla fine, logorroico. L'ignoranza della ragazzina è esagerata ("ma noi… leggi tutto
"Ma perché ha tirato la palla laggiù....? E comunque qui possono giocare soltanto i ragazzini."
il bambino che gioca con gli altri a baseball a Lemmon, nel riuscito finale.
Film cardine e massimamente rappresentativo dei '70 anche con i suoi oggi più evidenti limiti di "datazione", che pare quasi il possibile "prologo" più didascalico e in alcuni…
Questo film ha rappresentato benissimo un periodo molto difficile per gli Stati Uniti (ma forse lo era per il mondo intero) circa la caduta delle certezze della classe media nei primi anni '70. Qui abbiamo un protagonista che rappresenta l'alta borghesia, anzi un imprenditore dagli aspetti controversi. Con una moglie che non ha più molte attenzioni per lui, una figlia che studia…
L'ho trovato noioso, prevedibile e banale. Lemmon è bravo ma non stupefacente, copre bene il ruolo drammatico ma non riesce a staccarsi da quelle due-tre espressioni tipiche che lo hanno accompagnato lungo tutta la carriera. Mi aspettavo decisamente di più, una pellicola evitabilissima. Discreta colonna sonora, buona prova di Lemmon e poco altro.
Il sogno americano, quello che promette benessere economico a tutti coloro che perseguono una propria strada con lavoro e sacrificio, si sta rivoltando contro Harry Stoner (Jack Lemmon). Ex combattente durante la Seconda Guerra Mondiale, Stoner è il proprietario di una ditta di abbigliamento femminile, la Capri Casuals, alla quale manca la liquidità economica per produrre una nuova…
Primi anni ’70: il sogno americano sembra essersi realizzato in capo ad un impresario cinquantenne, titolare di un’azienda di alta moda di Los Angeleles: lo vediamo alzarsi dal letto una mattina come tante, nella sua villa signorile con giardino sontuoso, servito per la colazione da una cameriera latinoamericana, parlare del più e del meno con una moglie annoiata e fredda,…
"La spiaggia è un po' lontana... Non importa... Ho voglia di rivedere il mare, uscire dallo zoo una volta tanto... " un film che ti trasposrta e ti colpisce sopratutto perche' Jack Lemmon ti sa trasmettere una drammaticita' perfetta.....oscar meritato!!
VOTO 7+ ATTUALE (Tv 25 Settembre 2011) Dramma esistenziale su sfondo capitalistico nell'america post 68, con la giusta retorica e un degno approfondimento psicologico. Lemmon dà e ci mette la faccia, regalandoci una grande interpretazione (Oscar 1974) e un grande personaggio, amaro, disilluso, fondamentalmente uno splendido sconfitto. Ma il resto dei caratteri non è da meno, denotando una…
Salvate la tigre oltre ad essere uno dei film più significativi del periodo, è l'urlo disperato di una generazione che ha visto tutti i suoi ideali andare in fumo, che non riesce più a trovare il suo posto nel mondo, che non sa più in cosa credere e fa fatica ad adeguarsi. Il protagonista è un eccellente Jack Lemmon ben coadiuvato dalla regia…
I generi cinematografici che esercitano un forte interesse sul sottoscritto sono molteplici. Apprezzo molto quei film che descrivendo le vite dei personaggi includono analogie rispetto alle vicende che accadono nella…
Lemmon in questo momento della sua carriera doveva fare una svolta necessaria, benché fosse diventato un dio nella commedia brillante, Hollywood lo aveva forzato nell’assopimento del genere, a parte le sue partecipazioni ai film di Wilder. I film suoi si vedevano volentieri, ma sapevamo sempre dove andavano a parare, anche se sostenuto da un indubbio talento che faceva passare…
Con mio grande rammarico da oggi non è più visibile Rai sat cinema,il mio canale preferito tra quelli del bouquet(lo chiamano così) SKY.Raisat cinema mi ha permesso di conoscere film di difficile…
La parte centrale del film contiene una seria riflessione sulla fine del cosiddetto sogno americano, ma è incastonata tra un inizio ed un finale che puzzano di muffa e sono spesso inficiati dalla verbosità di una sceneggiatura piuttosto inconcludente. Tanto che perfino il simpatico Jack Lemmon risulta, alla fine, logorroico. L'ignoranza della ragazzina è esagerata ("ma noi…
Drammone (altro che commedia) anticapitalista e pacifista, come la moda dell'epoca imponeva.
Sicuramente intenso e ben interpretato ma è proprio Lemmon a non convincere del tutto, il suo personaggio ha gli incubi a causa dei trascorsi nella seconda guerra ma è anche cinico e amorale in maniera poco credibile a mio avviso.
Da evitare se si è depressi.
"Lo sapevi che i leoni e le tigri tornano sempre dove hanno il ricordo più bello?E' così che li fregano."dice la ragazza raccolta dall'imprenditore tessile protagonista del film al secondo passaggio che l'uomo le offre nella medesima giornata: industriale di medio calibro oberato dalla mancanza di liquidi e l'esigenza di produrre, intento a rimasticare di continuo il passato, che sia…
Il Sogno americano,mosaico con tessere impazzite viene fatto in mille pezzi.Un imprenditore tessile nell'America della rincorsa economica degli anni 70 fa un po'il punto della sua situazione umana e lavorativa.Dal punto di vista umano quello che domina è il rimpianto per i bei tempi andati e un rifiuto a quello che la società odierna quotidianamente propone.Senza però riuscire a trovare una…
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Commenti (5) vedi tutti
Film significativo su una generazione che fa fatica ad adeguarsi.
leggi la recensione completa di Carlo CerutiUn impresario in crisi decide di dar fuoco alla sua azienda e riscuotere il premio dell'assicurazione (idea davvero inedita), nel frattempo si perde nei suoi sogni e tradisce la moglie. Lemmon da Oscar, nient'altro da segnalare.
leggi la recensione completa di alfatocoferoloGrande interpretazione di Jack Lemmon che si prende sulle spalle l'intero film e si becca un Oscar meritatissimo.VOTO: 7.5
commento di ire91Un grande Lemmon tiene in piedi un film che descrive bene il malessere della classe media americana.Funzionano bene anche gli attori di contorno aiutati da un'ottima sceneggiatura.Da vedere.Oscar a Jack Lemmon,meritatissimo.
commento di ezioFilm eccezionale. Non essendo particolarmente contestualizzato, è eterno nel descrivere la crisi di un uomo che rispecchia quella di una nazione.
commento di movieman