Regia di Jimmy Hayward vedi scheda film
il genocidio dei tacchini nel corso della storia ci introduce ad un film intelligente e molto divertente in più parti. in effetti se festa per gli uomini significa radunarsi spesso intorno ad un tavolo per santificare un evento particolare e cogliere l'occasione magari per riunire la famiglia sparpagliata per il paese, per gli animali che rappresentano il banchetto non è altrettanto una cosa bella. tornando indietro nel tempo per fermare la barbara usanza di cibarsi di tacchini, il protagonista scopre che i tacchini erano perseguitati esattamente come gli indiani, indifesi di fronte all'attacco dei coloni in cerca di nuova terra su cui vivere, pregare e viveri liberi e felici. il perchè la loro libertà e la loro felicità debba passare sopra i diritti di chi quella terra già la occupasse, il film se lo chiede in modo molto divertente e appunto intelligente, dandosi una risposta tanto semplice quanto stupida in un finale che non è assolutamente buonista. il tutto in un'ora e mezza piena zeppa di personaggi spassosi come jake il tacchino muscoloso super preso dal proprio corpo e un pò naif, s.t.e.v.e. la macchina del tempo a forma di uovo, la tacchina jenny con l'occhio che perde il baricentro quando è agitata, suo fratello ranger che intrattiene una splendida scena omoerotica arditissima con jake a base di passi di danza, il vecchio saggio che è più un vecchio rincitrullito e suo figlio avuto da un rapporto misto con una gallina e gli uomini in tuta gialla del centro militare da cui i nostri eroi partono in missione con s.t.e.v.e. per il passato. una gradita sorpresa.
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