Regia di Luiz Bolognesi vedi scheda film
È il 1566 e Abeguar e Janaína, della tribù dei Tupinambas, si amano nelle foreste del Brasile. La loro vita in sintonia con la natura non è destinata a durare a lungo: gli invasori portoghesi li strappano l’uno dall’altra, Janaína muore, Abeguar si muta in uccello e diviene immortale. È il 1836 quando ritrova l’amata nel corpo di un’altra donna, e per lei si reincarna in forma umana, trovandosi di nuovo a combattere soprusi e violenza, quelli degli schiavisti; poi è il 1966 e in Brasile vige un sanguinario regime militare... I secoli scorrono per lui in un battito d’ali, condannato a vivere per sempre, a ritrovare l’amore della sua vita e perderlo per colpa della sete di potere e della cecità umana. Apologo pacifista in forma animata, sunto della storia brasiliana con ultimo atto, quello del 2096, in un futuro apocalittico dove l’acqua potabile è bene di lusso, il film vincitore del Festival di Annecy 2013 si rivolge a un pubblico adulto e non risparmia scene crude di tortura nelle sequenze della dittatura. Una scelta coraggiosa intaccata da una sceneggiatura costellata di ingenuità evitabili (gli esponenti della resistenza arrestati perché?distratti dall’opportunità di un gelato sulla ruota panoramica) che, insieme a una grafica poco fluida (sebbene alcune sequenze, soprattutto quelle futuristiche, non siano prive di fascino), ne fanno un prodotto ambizioso ma non completamente riuscito.
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