Regia di Olivier Assayas vedi scheda film
Film decisamente riuscito, questo Sils Maria, opera tutta al femmnile, nella quale non si esagera né in svenevolezze né in sgradevolezze. Assayas dimostra mano ferma e notevole equilibrio nel tratteggiare una vicenda che, come nel cinema è accaduto spesso, miscela arte e vita, con il teatro a fare da ponte tra i due mondi. Se c'è un difetto, è proprio quello di sopravvalutare l'importanza del teatro nella nostra società, come se ancora oggi i giornali facessero titoloni e paginate sulle repliche di un'opera teatrale o sui ruoli recitati dalle attrici sul palcoscenico.
Però questa storia, che da un lato sembra rifarsi ad Eva contro Eva e dall'altro ricorda Le lacrime amare di Petra von Kant, funziona nelle sue verbosità e nei suoi non detti, e soprattutto sa valersi dei paesaggi dell'Engadina e di un'attrice ormai quasi perfetta come Juliette Binoche, bravissima ad apparire vecchia e giovane, ma anche mascolina e femminile al tempo stesso. A parer mio Sils Maria è anche la migliore prestazione di questa interprete francese dai tempi di Film blu (1993).
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