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Sils Maria

Regia di Olivier Assayas vedi scheda film

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La recensione su Sils Maria

di maurizio73
6 stelle

Attrice di mezza età ma ancora nel pieno della sua maturità artistica, Maria Enders apprende del suicidio dell'amico e drammaturgo teatrale, la cui opera di gioventù l'ha resa famosa, proprio durante il viaggio in treno che la sta portando a presenziare ad un premio alla carriera in onore dello stesso autore. Durante la kermesse e gli incontri pubblici riceve l'offerta, da parte di uno stimato e giovane regista teatrale, di partecipare ad un riadattamento della stessa opera, interpretando però la parte di un personaggio femminile secondario e cedendo quello della primadonna che una volta fu suo, ad una giovane e talentuosa attrice emergente. Accetterà con riluttanza, tracciando un impietoso e drastico bilancio di una carriera professionale e di una esperienza umana che deve inevitabilmente fare i conti col passare del tempo e con l'inizio di un irreversibile declino.

 

locandina

Sils Maria (2014): locandina

 

Se il gusto di un autore come Olivier Assayas, da sempre in prima linea tanto nella critica cinematografica quanto nella rielaborazione di tematiche fortemente legate alla/e storia/e del/di cinema ed ai suoi eterni dilemmi generazionali, non può che avvicinarlo a mostri sacri come Truffaut (Cahiers du cinéma, Jean-Pierre Léaud, l'onda lunga della Nuovelle Vogue insomma), è anche vero che questo psicodramma introspettivo e metacinematografico finisce per condurre lo spettatore lungo quella insondabile e misteriosa linea di demarcazione che separa la vita dalla finzione, il cinema dal teatro, il mestiere d'attore (attrice) da quello di uomo (donna) condannato a recitare la propria parte in commedia in ogni momento della propria esistenza, non concedendosi momenti di tregua e misurando il declino del proprio personaggio pubblico (a cui vengono proposti solo certi ruoli) con quello di un ruolo privato sempre più difficile da sostenere (il divorzio, la vecchia fiamma, il confronto/scontro con una generazione emergente che si muove alla velocità di internet e che sembra avere capito fin troppo dei fatui meccanismi della celebrità).

 

Juliette Binoche, Kristen Stewart

Sils Maria (2014): Juliette Binoche, Kristen Stewart

 

Chloë Grace Moretz

Sils Maria (2014): Chloë Grace Moretz

 

Se è vero che l'impianto drammaturgico appare sommamente affascinate per l'ambizione di contaminare gli ambiti semantici di questa alterità (la scrittura, la recitazione, la rappresentazione, la vita), facendo ricorso ad una suggestione scenografica che richiama il senso inesorabile del tempo che passa nel flusso sinuoso e ciclico di un bizzarro fenomeno convettivo nella valle dell'Engadina ('Maloja Snake'), la stessa ambizione sembra tuttavia schiacciare il racconto nei limiti formali della sua messa in scena e rischiando così di comprimere la verità di una genuina intuizione teorica (il limite di cui si accennava prima) entro la gabbia artificiosa di una insistita teatralità, facendo apparire gli stessi personaggi i vuoti simulacri di un messaggio privo di verità (la faccia della Chloë Grace Moretz appare tanto inespressiva nella recitazione del personaggio dal vero di quella del ridicolo personaggio di finzione di un'eroina mutante succube di penosi tormenti d'amore). A nulla vale poi la recitazione non priva di sfumature e ammiccamenti della sempre brava Juliette Binoche, vera e propria equilibrista sul filo di un cortocircuito emotivo continuamente in bilico tra passato e presente, maestra di una dissimulazione recitativa che (almeno all'inizio del film) trasmette la (falsa?) insofferenza dell'autore verso l'ipocrisia e lo spietato edonismo di uno show-biz che finisce per fregarsene della grandezza e dei valori di una maestro del pensiero morto suicida e presto sepolto, per concentrarsi piuttosto sull'auto-celebrazione (pubblica) da proscenio ed i regolamenti di conto (privati) da dietro le quinte.

 

 

 

'Sils Maria' (2014): Chloë Grace Moretz

 

Juliette Binoche

Sils Maria (2014): Juliette Binoche

 

Kristen Stewart

Sils Maria (2014): Kristen Stewart

 

Non pervenuta Kristen Stewart che farebbe meglio, come la sua alter ego nel film, a dissolversi nel nulla alle prime luci di un'alba svizzera da trasferta mittel-europea per ricomparire magicamente in quelle produzioni d'oltreoceano a base di psicologismo da due soldi (parole sue!) e marchette a buon mercato che l'hanno resa famosa. Ma forse la colpa non è tutta sua. Nomination Palma d'oro al alla 67ª edizione del Festival di Cannes e Premio César 2015 a Kristen Stewart come Migliore attrice non protagonista. Ai francesi servono proprio un bel paio di occhiali.

 

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