Regia di Castellano & Pipolo vedi scheda film
Non si può assolutamente nascondere che Castellano & Pipolo, durante i prolifici anni ’80, abbiano regalato alla cinematografia italiana alcune deliziose commedie: basti pensare a Grand Hotel Excelsior o anche alle prove soliste di Celentano e di Pozzetto. Due passi negli anni ’90 ed ecco che la commedia popolare si trasforma in farsa populista.
Se già in “Mia moglie è una bestia”, complice la scelta di far pesare tutto il film ad un inadeguato Boldi, si era già visto che la festa era finita, e se “Occhio alla perestrojka” poteva essere accostato agli instant-movie di vanziniana memoria (anche se con una qualità di tre livelli inferiore), con “Saint Tropez – Saint Tropez” viene toccato il fondo su cui si potrebbe installare la pietra tombale (fondo che poi verrà ribassato ancora di più con “Panarea”, “Un estate al mare” e molti altri prodottini pseudo-televisivi del nuovo millennio) della commedia marittima.
Non si era mai visto un Gerry Calà così a corto di idee e soprattutto di voglia, per non parlare dell’episodio di Serena Grandi e quello della coppia da brividi Parietti-Bracconeri. Una bocciatura dietro l’altra senza via d'uscita.
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