Regia di Sidney J. Furie vedi scheda film
Dopo aver girato l'unico film da regista della propria carriera, "I due volti della vendetta", per molti un cult del western, Marlon Brando tornò al genere pochi anni dopo, per "A Sud-Ovest di Sonora", un lungometraggio meno conosciuto, in cui la star interpreta un vaquero che viene preso di mira da un capoclan messicano: all'inizio è la donna del villain, che egli considera sua proprietà, che accusa lo straniero incrociato in una chiesa di averla molestata, per aver modo di sfuggire al tiranno, poi la faccenda diventa una faida, che non potrà che chiudersi con l'ultimo che resta in piedi. Sidney J.Furie, venuto dal Canada, realizza un film che tiene già conto dell'avvento del cinema di Sergio Leone, infatti questo è più violento della media delle pellicole del genere realizzate canonicamente in USA, e tra l'altro, il western aveva già cominciato la sua parabola discendente. Un racconto di vendetta reciproca, ma anche l'affrontarsi di due uomini all'opposto, uno che vive sulla prepotenza e non concepisce altra legge che quella imposta da sè, l'altro un idealista che intende dare una possibilità ad una famiglia di campesinos: tra Brando e John Saxon si crea la tensione giusta, con il secondo maggiormente a proprio agio nel ruolo dell'arrogante tenutario, mentre il personaggio della star risente di qualche incertezza di troppo, facendone un carattere parzialmente passivo. Non un capo d'opera, ma una visione piacevole, con qualche momento da ricordare, come il braccio di ferro tra gli scorpioni.
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