Regia di Wally Pfister vedi scheda film
Per poter trascendere è necessario , prima di tutto, essere certi di sapere da cosa e dove si vuole trascendere, questo, secondo me , è il punto di partenza per un eventuale discorso sul dove può spingersi la ricerca e quindi lo scienziato.
Partendo da questo presupposto non mi sento di bocciare definitivamente questo film dicendo , come ha fatto Giona A.Nazzaro nella sua recensione ,che è ..fuori tempo massimo . Sarebbe fuori tempo solo nel caso in cui avessimo già fatto " il salto " ed avessimo definitivamente superato ed abbandonato il nostro essere persone, creature in carne ed ossa.
Transcendence (2014): locandina
Quindi , al passo, siamo ancora qui , ora, di fronte a mille dubbi, e tornando al film , Wally Pfister porta sullo schermo una sceneggiatura discreta scritta da Jack Paglen, che ci fa riflettere sul fatto che la ricerca scientifica può aiutare l'uomo a vivere meglio a patto che non trascenda mai dalla consapevolezza di essere mortale, diversamente può arrivare a produrre un nuovo essere , non umano, e quindi torniamo al punto di partenza: davvero è diventato così insopportabile per noi nascere, crescere e morire da pensare di programmare la nostra estinzione ?
L'uomo della strada, dall'alto della sua ignoranza, osserva confuso l'evolversi delle ricerche giudicando i risultati per quel che può, positivamente o negativamente, che nell'immediato portano ad un miglioramento concreto della vita.
Di fatto nel film la moglie dello scienziato , di fronte ad una platea di possibili finanziatori, cerca di rassicurare il pubblico dicendo che il fine ultimo delle loro ricerche sarà la cura di malattie gravi ed invalidanti.
Transcendence (2014): Rebecca Hall
Ma quanto di questo intento rimane nella sua scelta di collegare la memoria del marito, o quel che ne resta, ad un computer ? Poco.
La sua è più un esigenza personale, perchè non può accettare la morte del compagno; tutto nasce da un senso di inadeguatezza e paura che può portare a perdere di vista le coneguenze e quindi l'obiettivo finale. Ed il timore rimane anche in noi , spettatori e uomini della strada, di fronte all'ennesima risoluzione violenta , con tanta confusione in testa ed una sola certezza : che anche quelli che ritengono di saperne di più non sanno cosa stanno facendo davvero.
Detto ciò il film risente però di una regia insicura, le scene scorrono troppo lentamente senza quella dinamicità che secondo me necessita un racconto del genere, ma più di tutto ad incidere negativamente sul risultato finale , sono gli interpreti : Johnny Depp
è privo di passione, quasi svogliato, ( oserei dire che negli ultimi tempi non riesca più ad entrare nei panni dell'uomo comune , ma solo in personaggi " in maschera ") Rebecca Hall solo discretamente ed a tratti in parte, per Morgan Freeman un ruolo quasi da comparsa, solo Paul Bettany riesce ad essere il più convincente di tutti.
Transcendence (2014): Paul Bettany, Johnny Depp, Rebecca Hall
Mi chiedo se un altro regista avrebbe potuto pretendere ed ottenere di più da un cast del genere.
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