Regia di Rob Reiner vedi scheda film
Quello di percorrere sentieri battuti - assolutamente battuti - è un espediente ben noto nel mondo del cinema, anzi persino necessario. La trama di questo film è infatti assimilabile a quello che nella dimensione industriale viene chiamato "oggetto semilavorato", tipologia merceologica destinata ad una serie di implementazioni e/o modifiche prima di essere venduta pubblico. Struttura del semilavorato: Presenza di un protagonista burbero e solitario con tipologia comportamentale più o meno patologica. Co-presenza di una protagonista comprensiva e profonda che si infatua dell'individuo scostante cui sopra. Ulteriore presenza di un soggetto vulnerabile e bisognoso di cura (necessario per fare affiorare la parte buona del protagonista). Prodotto finito e rivenduto al pubblico col nome "Mai così vicini": Al semilavorato vengono incastonate le prestazioni attoriali di M. Douglas e D. Keaton, l'elemento fragile e bisognoso di protezione è la nipote del protagonista stesso, dispotico padrone di casa nonché stanco venditore immobiliare. Come si conviene alla Keaton il suo ruolo è tutt'altro che esente da inciampi e debolezze emotive, un ruolo collaudato, una sicurezza per i produttori. Douglas invece adotta uno stile vicino al Gordon Gekko ultima versione, perlomeno nel momento di esibire cinismo - un cinismo non sostanziale ma autoprotettivo. D'altro canto la sicurezza dispotica del protagonista viene presto piegata alla esigenze della vicina, della nipote e persino degli altri vicini premiati da un inaspettato gesto di altruismo che smentisce il suo iniziale inqualificabile egoismo; emozionanti conversioni a centottanta gradi che esaltano il carattere familiare della commedia in questione. In definitiva un prodotto senza rischi e senza sorprese, per chi ha inteso investire soldi e per chi intende investire tempo nella visione.
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