Regia di Carlo Verdone vedi scheda film
'Un sacco bello' è lo scoppiettante esordio alla regia di Carlo Verdone che, aiutato dai numi tutelari di Sergio Leone che produce, del duo Benvenuti e De Bernardi che scrivono, insieme allo stesso Verdone, la sceneggiatura, e di Ennio Morricone che si occupa ovviamente delle musiche, trasporta sul grande schermo gran parte dei personaggi che aveva fatto conoscere al pubblico televisivo negli anni precedenti e riesce nella difficile operazione - fallita da tanti 'comici', si fa per dire, della tv contemporanea, non certo all'altezza dell'autore romano - di rendere in immagini e dilatare in una storia di senso compiuto i suoi brevi sketch televisivi.
La trama intreccia tre storie che a malapena si sfiorano senza toccarsi mai, pur svolgendosi praticamente in contemporanea, nell'assolata ed annoiata Roma alla vigilia di Ferragosto, aventi protagonisti tre tipici esempi della galleria verdoniana, ossia Leo, un giovane sui trent'anni che vive soggiogato dalla personalità della madre, in pratica quello che una volta si apostrofava come 'mammone', che conosce casualmente una ragazza spagnola, Marisol (Veronica Miriel), e il cui nascente idillio verrà interrotto sul più bello; Enzo, un solitario un po' sbruffone, affetto da gallismo, un discendente dei 'mostri' della Commedia all'Italiana degli anni '60, che coinvolge il riluttante amico Sergio (Renato Scarpa) a partire per la Polonia a caccia di facili conquiste, ma anche questo disegno è destinato, in parte ad abortire o essere modificato causa dolori di Sergio; e Ruggero, che vive in una comunità hippy con l'indolente e sboccata Fiorenza (Isabella De Bernardi, figlia dello sceneggiatore) e incontra per caso il papà Mario (Brega) che vorrebbe redimerlo, aiutato da un prete strabico, un professore e Anselmo (tutti interpretati da Verdone), e convincerlo a tornare a casa, ma anche questa microstoria non finisce nel migliore dei modi.
'Un sacco bello' è un'opera che dimostra tanto le qualità del Verdone attore, bravissimo in tutte le sue caratterizzazioni, anche se alcune sono poco più che macchiette, quanto quelle di regista, con una grande padronanza di tempi comici e narrativi, senza alcuna sbavatura a livello di ritmo, arricchiti dalla capacità di creare un'atmosfera malinconica confermata poi nei suoi lavori migliori e di una straordinaria cura nella direzione degli attori, su tutti Mario Brega e Renato Scarpa e poi a ruota Veronica Miriel e Isabella De Bernardi (curiosamente di lì a poco entrambe ritiratesi dalla recitazione), ma anche una sostanziale debolezza di fondo delle trame che, nel corso degli anni, lo vedranno bloccato alle stesse tematiche qui esposte, ruotanti attorno a figure provenienti da un microcosmo romano-borgataro, analizzato con affetto e nostalgia agli esordi, sui quali tornerà più volte, ma senza la freschezza e la vèrve qui dimostrate.
'Un sacco bello' forse non è il suo film qualitativamente migliore - per chi scrive è un testa a testa tra 'Borotalco' e 'Compagni di scuola', opere più mature - ma è sicuramente uno dei più amati in assoluto dal pubblico, con 'Bianco, rosso e Verdone', e tra quelli che regge di più al passare del tempo.
Voto: 7,5.
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