Regia di Carlo Verdone vedi scheda film
L’ottimo esordio cinematografico di Carlo Verdone crea una linea di demarcazione tra i b-movie, che spopolavano in quegli anni e la nuova comicità che comincia ad affacciarsi in concomitanza con l’impegno registico di Verdone. Via le allusioni e i corpi nudi e spazio alla risata genuina a sfondo riflessivo. Carlo è mattatore assoluto, si destreggia tra personaggi e storie che si intrecciano per tutta la pellicola, che però ancora non beneficia della passione musicale del suddetto regista. Con l’utilizzo della classica fotografia, rappresentativa degli anni ’80 e ’90, con tinte opache e sgranate che racchiudono gli anni della non-speranza e del finto (?) benessere economico. Le capacità espressive dell’attore erano già note al pubblico cinefilo che qui comincia a farsi un’idea sullo spessore che l’attore possiede da regista, con l’occhio fermo e multifocale si diverte e fa divertire, dietro e davanti la macchina da presa crea un connubio tra personaggi e personaggio, senza la benché minima sfumatura. Una regia attenta ma minimalista quanto basta a regalarci uno dei film più memorabili della buona comicità all’italiana.
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