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Un sacco bello

Regia di Carlo Verdone vedi scheda film

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La recensione su Un sacco bello

di mm40
6 stelle

Un sacco bello è Ecce bombo (Nanni Moretti, 1978) spiegato alle masse. Cioè (avverbio non del tutto casuale in questo contesto): un affresco satirico su una generazione, quella degli italiani - romani, ma certo non soltanto loro - sulla trentina alle soglie degli anni '80; adulti bambini (il timido Leo), sognatori post-sessantottini (Ruggero), bulletti 'tanto fumo e niente arrosto' (Enzo), per esemplificare utilizzando i tre stereotipi posti al centro della sceneggiatura che Verdone firma insieme alla premiata coppia Benvenuti/De Bernardi. Ma, appunto, stereotipi: se Moretti punta il dito (e lo nasconde subito) contro le falsità, i luoghi comuni e i riflessi condizionati della società sua contemporenea, Verdone ne cavalca invece l'onda, esagera ed estremizza, pur con il medesimo intento 'rivelatore' e critico. Con la differenza, facile a percepirsi nell'immediato, che un lavoro come Ecce bombo potrà essere colto da un pubblico attento e paziente, mentre Un sacco bello è opera espressamente comica, ricca di battute anche facilotte e dichiaratamente diretto al più vasto pubblico, come dimostra la scelta di impostare la pellicola su tre storie parallele, alla maniera della (ormai sorpassata e sepolta) commedia a episodi. Questo comunque non significa che Verdone faccia un cinema stantio o di scarso valore: i personaggi, come rilevato, sono assolutamente ficcanti e infatti anche a distanza di decenni dall'uscita rappresentano ancora un'epoca; certo la forma non è entusiasmante, ma i contenuti hanno comunque un discreto spessore al di là della battutina o del tic-tormentone. Verdone veniva dalla tv ed era figlio di un famoso critico cinematografico; le sue capacità mattatoriali sono al centro del suo esordio da regista e probabilmente la scelta non sarebbe potuta essere più felice di così; mentre lui si sdoppia (anzi triplica, anzi sestuplica a un certo punto), al suo fianco compaiono Renato Scarpa, Mario Brega, Sandro Ghiani, Isabella De Bernardi (figlia dello sceneggiatore). La colonna sonora è di Ennio Morricone, anche se non lascia particolarmente il segno. 6/10.

Sulla trama

Ferragosto a Roma, tre storie si incrociano: un 'coatto' parte in macchina per la Polonia, con un amico al fianco, per fare strage di cuori; un hippy che vive in una comune torna momentaneamente a casa per ascoltare le prediche paterne; un timidone conosce una turista spagnola e fa amicizia con lei.

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