Regia di Carlo Verdone vedi scheda film
L'esordio registico di Verdone è una full immersion nei caratteri e nei virtuosismi di archetipi da immaginario collettivo, che arrivano a noi con un aura nostalgica di un tempo e di una Roma ferragostiana oramai sparita..
L'apice dei virtuosismi"Verdoniani" è racchiuso in questo scoppiettante esordio a cui seguira' il picaresco"Bianco,rosso e Verdone". Dopo di cio' alcuni buoni film,altri meno buoni,fino ad arrivare alla stanchezza odierna.Guardando questo film verrebbe da dire "Un sacco Verdone" ,perche' c'e' davvero tutto il talento "fregoliano" di un attore che sa(peva) mostrare tic,vizi e nevrosi italiche con gustosa ironia,"partorendo" personaggi che sono entrati nell'immaginario collettivo. Tutto nasceva da un acuta osservazione della Roma più popolare ,il meccanico,il calzolaio,il bulletto di borgata erano per il ragazzino Verdone terreno di coltura e ispirazione verso un umanità oramai estinta e appiattita dall' odierna omologazione culturale. Tutto ciò ha "tagliato" l'inventiva di un regista(e dell'intero cinema italiano) che era forse il degno erede dei vari Risi,Monicelli e Scola,arguti narratori di bassezze italiche raccontate con cinismo e ironia. A differenza degli smargiassi Sordi o Gassman ,"L'homo Verdonianus" mantiene però un fondo di innata malinconia .La genesi del film parte dal1978,all'esordio televisivo di Verdone nella trasmissione NON STOP di Enzo Trapani nella quale si esibiva in una esilarante galleria di "caratteri", dal bullo al frichettone,attirando l'attenzione del mostro sacro Sergio Leone,che lo convoco' per costruire un film imperniato su tali personaggi. Sotto l'egida del maestro dello "spaghetti western", Verdone gira un film con Leone produttore,De Bernardi e Benvenuti sceneggiatori, ed Ennio Morricone alla colonna sonora. Supportato da un contorno di ottimi caratteristi,tra cui il verace Mario Brega e l'ottimo Renato Scarpa, il giovane regista compone un film "a episodi" con tre personaggi:il bullo Enzo,il mammone Leo,e l'hippy Ruggero.Le storie dei tre s'intrecciano in un assolata Roma trasteverina in pieno ferragosto,in un susseguirsi di episodi tra il picaresco e il tragicomico,tra dialoghi frizzanti e virtuosismi rapaci,si ride e si riflette su tre personaggi che aldila' della facciata, nascondono un maschio italico in piena crisi d'identita'.Quello che fa la differenza è la coralita' e l'ampio spazio che il regista romano da ai suoi caratteristi rendendo vivace la pellicola, tuttavia pervasa da un sottofondo malinconico. Un Verdone d'annata che rivisto oggi suscita nostalgie per dei personaggi unici nel loro genere, figli di un humus popolare che hanno regalato risate e amare riflessioni al cinema italiano.
In un "Sacco bello" vi è una "commedia all'italiana" più moderna, rivisitata secondo i canoni del proprio tempo.Siamo lontani dal Verdone nevrotico dei film seguenti che vedremo da "Borotalco" in poi. Qui vi è l'assoluta capacità d'immedesimarsi in tante "maschere" sfaccetate e accentuate nei loro tratti distintivi.
Dal bullo al mammone, sino al fricchettone Verdone va oltre sdoppiandosi nel prete di campagna, nel professore logorroico e il cugino schizzato.
Caratteri che denotano un talento in erba "protetto" dal genio di Sergio Leone che fece esordire un degno erede della vecchia commedia italica, regalandoci un piccolo "cult" che si riguarda sempre con affetto e piacere.
In una Roma in pieno ferragosto le vicende del bullo Enzo che coinvolge un suo amico per un viaggio in Polonia a caccia di donne, dell'hippy Ruggero che vive in una comunita' alternativa,con il padre che cerca di redimerlo dalla sua scelta, e il mammone Leo che approfittando dell'assenza della madre cerca di conquistare una turista spagnola......
Colonna sonora spumeggiante,con dei toni che riportano al rock anni 60,perfetta in un contesto filmico come questo.....
Esordio vivace e "naif" con questo film diretto con diligenza e occhio vivido,una regia frizzante che esalta l'iperbolismo di alcune irresistibili "maschere" di un popolo che ormai non c'e' piu'......
Interpretazione brillante e non facile per un attore all'esordio cinematografico,mette in scena una gustosa galleria di "caratteri" dimostrando un grandissimo talento trasformistico.....
Immenso,verace,irresistibile,uno di quegli attori introvabili al giorno d'oggi,una vera e propria "vox populi" dei romanacci d'altri tempi,un attore dalla mimica vocale strabordante,accompagnato da battute che si ricordano a memoria, dei veri pezzi d'antologia da inserire in un glossario "De romani de Roma"
Ottima prova,garbato e a tratti divertente,il suo personaggio è uno dei piu' simpatici del film,geniale la trovata di Verdone e c. di scegliere come compagno di viaggio del bullo il suo opposto: un perfettino ansioso e un po sfigatello che cerca una botta d'adrenalina,Scarpa lo interpreta perfettamente con risultati comici esilaranti.....
Un attrice sconosciuta da noi,bellissima e molto affascinante, è perfetta nel ruolo della giramondo latina che fa girare la testa all'ingenuo Leo.....
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