Raggiungendo la fama ancora ventenne, Charles Lloyd è stato uno dei musicisti più influenti degli anni Sessanta. La sua musica aveva già attraversato i confini tradizionali ed esplorato nuovi territori quando, appena trentenne, Charles saprì dalle scene. Per oltre un decennio visse a Big Sur, in California, e solo dalla fine degli anni Ottanta decise di far rivivere la sua vita musicale attraverso una serie di album e concerti, che lo hanno fatto poi riconoscere universalmente come uno dei maestri del jazz contemporaneo.
Quando, nel 1990, uscì l'autobiografia di Miles Davis, scritta insieme a Quincy Troupe, tra le molte cose che mi colpirono ce ne fu una che riguardava Charles Lloyd: il Miles gloriosus ne parlava come una punta d'invidia, per l'incredibile capacità che il sassofonista americano ebbe di traghettare il popolo del rock sulla sponda del jazz (basterebbe ricordare il disco con i Beach… leggi tutto
Quando, nel 1990, uscì l'autobiografia di Miles Davis, scritta insieme a Quincy Troupe, tra le molte cose che mi colpirono ce ne fu una che riguardava Charles Lloyd: il Miles gloriosus ne parlava come una punta d'invidia, per l'incredibile capacità che il sassofonista americano ebbe di traghettare il popolo del rock sulla sponda del jazz (basterebbe ricordare il disco con i Beach…
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