Regia di Baillie Walsh vedi scheda film
Come andare al cinema senza aspettarsi nulla e uscirne radiosi di pura gioia rock n' roll. Non il solito agiografico ritratto della star. Non il populismo di certi vecchi songwriter che devono mantenere famiglia e carovana con atteggiamenti piacioni ed autoreferenziali. Bensì una piacevolissima sorpresa. Perchè l'ossatura di questo bel documentario è costituita dai fans. Il pubblico. Sono loro al centro della scena. Il Boss è proposto in modo tangente, lì dove tocca le corde personali di ogni singolo suo ammiratore. C'è la casalinga a cui le canzoni di Springsteen accendono cuore ed immaginario, il rappresentante depresso che si commuove nei viaggi in auto, la giovane camionista d'origini orientali orgogliosamente autonoma e americana, la coppia adulta spiantata che si sente parte del mondo attraverso testi e musiche del nostro, la donna di mezza età, danese o giù di lì, che confessa con pudore al suo telefonino di amare il mondo descritto e cantato da Bruce, il sosia di Elvis che un giorno per caso è stato chiamato da uno dei suoi eroi canori a condividere il palco con lui, il quarantenne inglese cui la compagna ha reso inviso il rocker americano per la sua ossessionante presenza nello stereo di casa e i continui concerti imposti, l'uomo del pub finito con moglie per estrazione dall'ultima fila direttamente nel backstage e via discorrendo. Un divertente e profondo campionario di veri aficionados di Springsteen di cui andiamo a conoscere confessioni, segreti, consuetudini, aneddoti. Il tutto filmato con camera a mano, telefonini, filmati su YouTube eccetera in un gioco al rimpiattino con lo spettatore che spacca il confine tra schermo e poltrona. Siamo un po' tutti lì, almeno in parte, a condividere con un goccio di complicità, e forse compiacimento, le avventure di gente comune, a noi del tutto simile in sogni, illusioni, sentimenti, vita. Bruce Springsteen c'è, non preoccupatevi. C'è, proprio perchè attraverso il suo percorso fatto di canzoni, album, infinite tournee, festival, colonne sonore, battaglie politiche, ci ricorda come non solo canti di vita, ma viva di scrittura e musica. E sia dunque vero, e venga percepito in qualche modo come uno di noi. Eccezionali performance finali dal vivo dopo i titoli di coda, un vero e proprio minifilm aggiunto, compresa la storica apparizione di Sir Paul McCartney. Il Boss e l'ex Beatle, in barba all'età, si divertono come matti.
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