Regia di Alfred Hitchcock vedi scheda film
Uno dei capolavori del periodo inglese di Hitchcock (ex-aequo con “Il club dei trentanove”, 1935), e della sua filmografia in generale: ci sono più invenzioni e più talento in un’ora e tredici minuti di questo film che non nell’intera carriera cinematografica di altri registi contemporanei al Maestro.
L’abilità del regista nel creare tensione è già al massimo del suo splendore.
Meraviglioso e lungimirante è soprattutto l’uso del montaggio per creare suspense e ciò si nota soprattutto in due sequenze:
1- Quella (da antologia della Storia del Cinema) dove il ragazzino va in giro per Londra con la bomba in mano: i vari ostacoli che frenano il suo tragitto, le continue inquadrature sui vari orologi presenti nella città, il tempo che scorre inesorabile e la bellissima immagine del meccanismo a orologeria interno alla bomba
2- Quella che ha luogo a tavola, appena successiva alla morte del ragazzo: anche qui il montaggio gioca un ruolo decisivo: inquadrature sulle posate prima, sul coltello poi, e infine sui volti.
La genialità del cineasta sta anche e soprattutto nel rinunciare a una colonna sonora che enfatizzi le scene di massima tensione, le quali sono invece immerse in un agghiacciante silenzio.
Un film che non ha perso un grammo della sua efficacia nonostante il passare del tempo, opera sublime di uno dei più grandi registi di tutti i tempi.
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