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Sabotaggio

Regia di Alfred Hitchcock vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Sabotaggio

di mm40
6 stelle

Sebbene Hitchcock non fosse entusiasta di questo film, ne va riconosciuta l'importanza quantomeno sul piano dei limiti cinematografici che riesce a infrangere. Nello specifico, si parla di un cinismo nei confronti dei personaggi che raramente (o addirittura mai) si era visto fino a quel momento su pellicola: fra le altre cose in questa storia c'è un uomo che uccide un bambino facendolo saltare in aria, una moglie che accoltella un marito a sangue freddo e l'occultamento, nel finale, di un cadavere con conseguente rimozione della verità, con tanto di benestare della polizia. Insomma, il regista lo riteneva un disastro proprio per le ragioni che, in realtà, ne fanno un'opera in un certo modo rivoluzionaria e destabilizzante: da questo punto in avanti, per la drammatizzazione cinematografica si aprono nuove frontiere della crudeltà. Al di là di questa (importantissima) constatazione, effettivamente è difficile sostenere che Sabotaggio sia un grande film: anche all'interno della carriera del regista inglese non spicca sicuramente fra i titoli migliori, eppure contiene alcuni colpi di genio assoluti, come la sequenza della consegna della bomba da parte del bambino (durante la quale assistiamo a una dimostrazione pratica fra le più esplicite e inequivocabili di cosa sia la suspence) oppure dettagli e inquadrature leggendari come l'idea di nascondere una bomba nella gabbia dell'uccellino o la scena dell'accoltellamento a tavola, durante la quale le inquadrature del coltello - oggetto inanimato al quale è soltanto lo spettatore a dare una valenza vitale e aggressiva - celano un crescendo di aspettative di violenza da manuale del cinema. Fra gli interpreti John Loder e Sylvia Sidney sono quelli più noti, ma nessuno di loro (e neppure il terzo protagonista centrale della storia, Oskar Homolka) aveva già lavorato per Hitchcock; fidato collaboratore è invece lo sceneggiatore Charles Bennet, che ricava questo film da un romanzo di Joseph Conrad intitolato L'agente segreto (curiosamente, pochi mesi prima Hitch intitolava un altro suo film L'agente segreto; d'altronde nel 1943 girerà Sabotatori, titolo originale Saboteur a fronte di questo che è invece Sabotage...). 6,5/10.

Sulla trama

Una spia gestisce un cinema londinese, ma la sua vera occupazione è quella di organizzare atti terroristici; persino la moglie è ignara di ciò e lo scopre, suo malgrado, in un modo tremendo.

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