Regia di Paul Thomas Anderson vedi scheda film
California, primi anni Settanta. Doc Sportello fa l'investigatore privato con scarso successo; la sua principale occupazione è in realtà sballarsi. Un giorno una sua ex gli affida un caso complicato: deve tutelare un amante danaroso della ragazza dalle perfide mire della legittima consorte dell'uomo, e non solo di lei. Doc si ritrova ben presto catapultato in un universo parallelo dominato dal fantomatico cartello dell'eroina di Golden fang, alle prese con un'esperienza più delirante dell'altra.
Di Vizio di forma, che piaccia o non piaccia, che si segua la (presunta) trama scombiccherata o lo si voglia considerare troppo dispersivo (o pretenzioso?) per averne realmente una, rimane comunque una cosa: la stratosferica interpretazione di Joaquin Phoenix. Il suo Doc Sportello è un personaggio forse già visto (sballato come l'Hunter S. Thompson di Paura e delirio a Las Vegas, vittima degli eventi come il grande Lebowski), ma di sicuro impatto e di inevitabile, trascinante simpatia. Il settimo lungometraggio di Paul Thomas Anderson è un'altra mazzata di quasi due ore e mezza di lunghezza, ma a conti fatti totalmente giustificate; la base di partenza della sceneggiatura scritta dallo stesso regista è l'omonimo romanzo di Thomas Pynchon. Doc Sportello sarà pure la metafora di un'America costretta a riaffacciarsi sulla realtà dopo la sbornia dei sixties - come vogliono certe recensioni del romanzo - e in particolare dopo i fasti insalubri del movimento hippy, eppure difficilmente il protagonista di questo film potrebbe essere preso per qualcosa di più di una rotonda, riuscita, spassosa caratterizzazione di Phoenix, che riesce a rendere il personaggio più spigoloso e profondo di una macchietta, ma non può tramutarlo in un antieroe veicolo di ideali naufragati e sogni morti ben prima dell'alba. Si conferma la classe del regista, che rende godibile il film anche nei momenti più oscuri o narrativamente sfilacciati; nell'opera è aiutato d'altronde da un cast in cui compaiono fra gli altri Benicio Del Toro (presenza che rende il paragone con Paura e delirio, senza ombra di dubbio, gettonatissimo), Owen Wilson, Joanna Newsom, Reese Whiterspoon, Josh Brolin e Katherine Waterston. 5,5/10.
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