Regia di Laurent Tirard vedi scheda film
"Colorato e zuccheroso" , così è stato definito lo stile estetico che ha fatto la fortuna di un cineasta come Jean Pierre Jeunet (film che ho adorato come "Delicatessen", "Una lunga domenica di passioni" e soprattutto il celeberrimo "Favoloso mondo di Amelie"). Cosa c'entra con questo film, dato che non ne è il regista? Nulla, ma lo stile che subito lo spettatore percepisce è il suo, l'influenza che si avverte è quella, non c'è niente da fare. Può essere un bene, per qualcun altro un male, per me la sentenza è favorevole. Il tocco fra il grottesco e l'edulcorato, tra lo spaventosamente vintage (adoro il vintage!) e il citazionista colto mascherato da "infantile", tutto ciò mi affascina in questo film piccolo ma "coccoloso", dolcino come le caramelle che la nonna del film distribuisce ai bambini. I più piccoli non so se si divertiranno, perchè c'è questo stile grottesco-sofisticato che probabilmente li renderà perplessi. Ma un adulto potrebbe anche entusiasmarsi di fronte a questa potentissima scarica di estetica vintage e di ostentatissimo effetto-ingenuità. Non equivochiamo: non ho detto che è un grande film, è un'operina modesta ma talmente simpatica e -a suo modo- ingenuamente piaciona, che può catturare il consenso dello spettatore. Oddìo a dire il vero, qui da noi è stato un discreto flop, ma forse l'umorismo qui esibito è probabilmente di marca troppo francese per far innamorare gli italiani. E' quel tipo di comicità che mi richiama gioiellini di un cinema che fu (qualcuno si ricorda di "La guerra dei bottoni?"). Naif ma solo in apparenza, perchè quell'umorismo infantile si percepisce che è "ricostruito in laboratorio", ma questo nulla toglie all'effetto finale che è (per quanto mi riguarda) di sanissimo divertimento popolare. Pensiamo solo ai titoli di testa e a queli di coda, irresistibili sia graficamente sia per le canzoni assolutamente anni 60 che fanno sognare quelli anzianotti come il sottoscritto. Ed è infatti stato automatico per me richiamare alla memoria le mie estati a Cesenatico in compagnia dei nonni paterni, coi juke box che propagavano Gianni Morandi e Rita Pavone, Celentano e i Rokes. La voce narrante è quella del protagonista Nicolas, che ci racconta le peripezie di genitori ed amichetti, sullo sfondo di una stagione al mare piena di ricordi, di avventure e di conquiste. Il mondo visto attraverso lo sguardo puro ma fantasioso di un bambino.simpaticamente conteso da due bimbette molto intraprendenti. Sullo sfondo di una località di mare e della sua spiaggia si muovono personaggi per lo più grotteschi, simpaticamente scritti in sede di sceneggiatura, tra cui una moltitudine assortita di bambini che sembra uno zoo di freaks e un regista italiano decisamente sopra le righe, assurdamente grottesco, interpretato dal nostro Luca Zingaretti, unico italiano di un cast tutto francese. Da segnalare le molteplici cine-citazioni: "Shining" su tutte, ma anche "Moonrise Kingdom", più varie suggestioni che vanno da Jacques Tati a Tim Burton. Il cast ci presenta una galleria di onesti mestieranti senza particolari meriti, fermo restando che Valerie Lemercier e soprattutto il popolarissimo Kad Merad sono ormai due presenze fondamentali per il cinema d'intrattenimento francese, due garanzie di professionismo.
Insomma un film leggero ma deliziosamente pop. Con in più quell'effetto vintage che è la carta vincente.
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