Regia di Laurent Tirard vedi scheda film
La scuola è finita, i ragazzini urlanti che calpestano correndo il bidello sono pronti per le vacanze: anche il piccolo Nicolas che, una volta superata la diatriba genitoriale mare vs montagna, si trova felicemente su una spiaggia linda e ordinata, incorniciata da cabine pastello e ombrelloni simili a gelati di frutta, perfettamente inserito in un nuovo gruppetto di simpatiche canaglie impegnate a far danni. La prima pellicola ispirata ai libri per bimbi inventati dal papà di Asterix René Goscinny e da Jean-Jacques Sempé aveva registrato, nel 2009, incassi record in Francia; il suo sequel, come da trend hollywoodiano, si sposta in ambientazione vacanziera, conservando parte del cast (Kad Merad e Valérie Lemercier), ma obbligatoriamente sostituendo il piccolo protagonista, per ragioni anagrafiche. Formula che vince non si cambia, e Le vacanze del piccolo Nicolas restano intrise di nostalgia per un’infanzia da cartolina (vedi i divertenti titoli di testa e di coda) reimmaginata nelle forme colorate e zuccherose alla Jean-Pierre Jeunet (o all’idea che ci si è fatti, col tempo, di lui). Procedendo per episodi di comicità ingenua, innocua e popolare (fatta di espedienti iper abusati), Tirard sembra divertirsi ad accennare citazioni cinefile (da Tati a Shining, da Tim Burton a Moonrise Kingdom) e gli attori a caricare le interpretazioni di personaggi da fumetto. Impercettibili increspature in un film per famiglie che fila via mite come un pomeriggio d’estate.
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