Trama
Per due giorni e una notte, con l'aiuto del marito, la trentenne Sandra inizia a girare per la città con lo scopo di contattare i suoi colleghi. Il suo intento è di chiedere loro di sacrificare i loro bonus in modo che lei possa continuare a mantenere il suo posto di lavoro.
Approfondimento
DUE GIORNI, UNA NOTTE: RIPRENDERSI IL LAVORO
Scritto e diretto dai fratelli Jean-Pierre e Luc Dardenne, Due giorni, una notte racconta la storia di Sandra, una donna che nel corso di un fine settimana prova a salvare il proprio posto di lavoro cercando di convincere i colleghi a rinunciare a un loro bonus economico. In una Europa martoriata dalla crisi economica e sociale, quella di Sandra e del marito Manu è la vicenda realistica di una persona che, in procinto di essere licenziata con il consenso della maggior parte dei colleghi, si aggrappa all'unica speranza che ha, trovando una forza e un coraggio inaspettato durante il suo peregrinare. I colleghi di Sandra, inoltre, hanno votato per il ridimensionamento dell'organico di lavoro e per il suo licenziamento in cambio di un piccolo premio in denaro, una delle tecniche di "persuasione" spesso adottata nel mondo del lavoro e che contribuisce a generare ossessione nei lavoratori per le prestazioni e forte concorrenza tra i dipendenti stessi.
IL SOSTEGNO DELLA FAMIGLIA
Diversamente da molti dei film dei Dardenne, Sandra vive con il marito Manu e i figli in una famiglia molto unita. Tutto il coraggio che trova le deriva dalla forza trasmessale dall'amore di Manu. Convinto che la moglie non creda in se stessa, Manu la aiuta a vincere la depressione e a smettere di avere paura, trasformandosi quasi in un sindacalista o in un vero coach. Secondo Manu, Sandra non deve mai apparire come una vittima che stigmatizza o denuncia il comportamento dei colleghi che le hanno votato contro. La sua non deve essere la lotta di una povera ragazza contro la moltitudine di individui a lei contrari che la circonda. Anche l'aiuto dei figli si dimostra in qualche modo fondamentale: coinvolti nelle difficoltà dei genitori, partecipano a loro modo aiutandoli a trovare gli indirizzi di casa dei colleghi.
LA GIUNGLA DEL LAVORO
Come spesso accade con le opere dei fratelli Dardenne, Due giorni, una notte non esprime alcun giudizio sui personaggi coinvolti. I lavoratori della storia sono tra loro in concorrenza e rivalità e non esistono schiere di buoni o di cattivi. I colleghi di Sandra hanno tutti le loro buone ragioni per acconsentire o negare la sua richiesta, visto che il premio permetterà loro di coprire spese come affitto o bollette. E Sandra non può non capire le loro ragioni dal momento che sente delle stesse difficoltà economiche con cui lei ha a che fare quotidianamente. Poiché lavorano in una piccola azienda, Sandra e i suoi colleghi non sono abbastanza numerosi per formare un collettivo e adire alle vie sindacali contro il loro capo: in loro, è assente l'idea di una reazione collettiva e la votazione contro Sandra mette in evidenza come oggi sul posto di lavoro manchi del tutto la solidarietà.
GLI ATTORI PROTAGONISTI
Scritto tra l'ottobre 2012 e il marzo 2013, Due giorni, una notte ha il suo punto di forza nei due attori protagonisti: Marion Cotillard e Fabrizio Rongione, rispettivamente Sandra e Manu. Mentre per la Cotillard si tratta della prima prova di attrice sotto la regia dei Dardenne, Rongione è da tempo uno degli attori preferiti dai cineasti belgi, scelto in precedenza per Rosetta, Il figlio, Il matrimonio di Lorna e Il ragazzo con la bicicletta. In Due giorni, una notte è infine possibile vedere anche Olivier Gourmet, attore feticcio dei Dardenne, il cui personaggio pesa molto sul film senza mai farsi vedere, tranne che per un breve frammento.
Note
Il film, girato in tempo reale e camera a spalla ha una tensione inarrestabile frantumata da una scena in macchina in cui tutti cantano insieme e da piccole esplosioni di humour che a Cannes hanno suscitato risate liberatorie. Due giorni, una notte è soprattutto una sonda un po’ scioccante in un occidente ridotto a livelli di solidarietà ed empatia dello stesso livello di un villaggio del neolitico, ma è Marion Cotillard il vero effetto speciale: tra rassegnazione e combattività, dignità e rabbia, resa e riscatto, somiglia troppo alla vita come è fuori dai film per non continuare a pensare a lei anche dopo un po’ che è finito.
Trailer
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Commenti (8) vedi tutti
Lotta individuale di classe per affermare il singolo nei festival??? Forse, ma necessario
leggi la recensione completa di ilpadredituttiUna chiara e forte denuncia dei Dardenne, coerente con larga parte del loro cinema, che si apprezza ancora oggi, a distanza di dieci anni, per la sua attualità.
leggi la recensione completa di laulillaSempre impegnati, riescono sempre a cogliere nel segno. Devo dire la verità;nonostante sembrino sempre mattoni molto impegnativi da digerire, mi piace sempre vedere i loro film. Brava la Cotillard.
commento di slim spaccabeccoUn film con protagonista lo Xanax non può che deludermi. Recitazione ai minimi livelli, poca tensione emotiva. Voto: 3
commento di AntofroncyLa Cotillard è deliziosa. Per il resto niente di che, anzi.
commento di sticazziSe Ken Loach, altro soldato del cinema impegnato europeo, calca la mano sulla coloritura politica dei suoi racconti, i fratelli Dardenne preferiscono soffermarsi sull’aspetto prettamente sociale, a volte perfino intimistico, delle loro storie. Storie di gente comune in battaglia per arrivare a fine mese o addirittura a fine giornata.
leggi la recensione completa di michemarNon è niente male, questo film, sia in sceneggiatura che in recitazione.
leggi la recensione completa di tobanisUna strepitosa Marion Cotillard dà corpo al personaggio di un' operaia che rischia il licenziamento dopo un periodo di assenza dal lavoro perchè affetta da profonda depressione. Un convinto film dei fratelli Dardenne da non perdere.
leggi la recensione completa di vjarkiv