Regia di Jean-Pierre Dardenne, Luc Dardenne vedi scheda film
Non è niente male, questo film, sia in sceneggiatura che in recitazione.
La bellissima e bravissima Cotillard non è messa benissimo: i suoi colleghi devono decidere se votare il suo licenziamento (e prendersi un bonus di mille euro ciascuno) o meno. Votano per il bonus, ma lunedì la votazione si rifarà, perché ci sono state troppe pressioni. La nostra protagonista ha dunque solo sabato e domenica (da cui il titolo) per incontrare e convincere i colleghi a votare per lei. La regia dei Dardenne sta sempre appresso alla Marion (anche troppo appresso, che ansia) che incontra così un’umanità variegata, da chi le aveva votato contro e ora non dorme alla notte, fino a chi le dice che mi frega di te (che è pure antipatica, ed è vero) mi tengo i mille euro. E’ la parte più bella del film, oltre ovviamente alla strepitosa Cotillard, che è la vera ragione per cui a questo film darò un 7. Film sicuramente d’essai e da festival (a Cannes, senza successo), con costi e incassi limitatissimi, ma è visibile anche da chi disdegna questa tipologia: ha un suo ritmo e scorre rapido verso la conclusione, che non anticipo. La Cotillard venne candidata all’Oscar, per questo film ma, cosa strana, sia là che a Cannes venne battuta da Julianne Moore, e con due film diversi!
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