Regia di Jean-Pierre Dardenne, Luc Dardenne vedi scheda film
Una strepitosa Marion Cotillard dà corpo al personaggio di un' operaia che rischia il licenziamento dopo un periodo di assenza dal lavoro perchè affetta da profonda depressione. Un convinto film dei fratelli Dardenne da non perdere.
Una storia semplice ma drammaticamente attuale quella che meritoriamente i fratelli Dardenne raccontano nel loro ultimo film: un'operaia Sandra-Cotilard di una piccola azienda belga che produce pannelli solari (in crisi per la concorrenza asiatica), è costretta ad assentarsi dal lavoro per un lungo periodo per motivi di salute. Nel momento del suo rientro una sua compagna di lavoro, Juliette-Salée l'avverte che il capo reparto, deciso a fare gli interessi della proprietà e considerando Sandra inaffidabile per continuare a lavorare, ha influenzato negativamente la votazione proposta dall'azienda agli operai, tra il licenziamento della loro compagna ed il bonus di 1.000 euro. Juliette convince l'amica a riproporre alla proprietà la votazione falsata dal comportamento del capo reparto. L'accettazione della dirigenza comporterà l'inizio del peregrinare di Sandra, nell'arco di un weekend (da cui il titolo del film), di casa in casa dei compagni di lavoro, per convincerli a rinunciare al bonus per permetterle di rientrare al lavoro il lunedì successivo. Il film si svolge in questo arco temporale, reso più drammatico dal sapiente uso della mdp in spalla da parte dei due registi. Tra solidarietà operaia ed egoistici rifiuti alla fine Sandra riuscirà a convincere solo la metà dei suoi compagni, quindi non sufficienti per un suo reintegro. La scena finale vede Sandra allontanarsi dall'azienda mentre parla al telefonino con il marito al quale comunica la sconfitta ma contenta per avere dignitosamente lottato!
Punto di forza del film è la notevole interpretazione di Marion Cotillard, giustamente premiata con l' European Film Awards.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta