Regia di Jean-Pierre Dardenne, Luc Dardenne vedi scheda film
Pedinando come di consueto i loro protagonisti, i fratelli Dardenne ci accompagnano nel cuore nero del nostro tempo: crisi, perdita del posto di lavoro, logica del profitto, mors tua vita mea. Tour de force di un'eccellente Marion Cotillard, sull'orlo del collasso definitivo, Xanax dipendente, in cerca di convincere i colleghi a non farla fuori in una gara tra 1000 euro in più di bonus produzione e il suo salario. Approcci diversi di uomini e donne diverse, nell'atroce dubbio se pagare bollette di gas e luce con qualche euro in più a disposizione o dare una mano alla malcapitata compagna di reparto. Contenuti preziosi, film importante per impegno civile e tematiche di riflessione. Eppure lo stile asciutto e estremamente sobrio e lo schematismo del racconto non permettono alla pellicola di decollare, di stabilire reale empatia con lo spettatore. Ripetitivo e a tratti retorico, "Due giorni, una notte" sa di bersaglio mancato. La mezza stelletta in più è per il nobile intento dei registi belgi: portare sul grande schermo cinema etico e attuale.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta