Regia di Jean-Pierre Dardenne, Luc Dardenne vedi scheda film
Lotta individuale di classe per affermare il singolo nei festival??? Forse, ma necessario
Neorealismo postmoderno???
Una rappresentazione del mondo del lavoro 2.0, dove il tessuto del privato sociale è inquinato dal lavoro, che ha portato da tempo il precariato a distruggere la coscienza della classe operaia?
Certo, e trasuda perfettamente dalla pellicola, i registi lo riescono a realizzare con perfezione espositiva.
Ma non si respira forse una certa sensazione di film d' essai per festival? Un certo intellettualismo da"salotto"? Coglie nel segno di disegnare uno spirito del tempo ma che poi non è così cogente? (non si vede un sindacalista, assenza di una coscienza lavoratrice su base solidaristica che spesso si manifesta tra lavoratori, un tentato suicidio rimasto senza strascichi legali/sanitari).
La provocazione in un film così riuscito oggettivamente è: non sarà indirizzato in quelle sale cinematografiche, o alla visione, dove si possono "lavare le coscienze" della presunta intellighenzia e rimanere opere che dopo i premi ai festival rimangono fini a sé stesse?
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