Regia di Jean-Jacques Annaud vedi scheda film
Bellissimo film di avventura diretto da Jean-Jacques Annaud. Visione fortemente consigliata!
Ieri sera, mentre stavo cercando che film guardare, ho visto che in tv stava per iniziare “L'ultimo lupo”. Senza pensarci su più di tanto, ho deciso di guardarlo, e ora posso dire che non potevo fare scelta migliore.
Avevo sentito parlare di questa nuova pellicola del regista francese Jean–Jacques Annaud, noto per aver diretto film quali “L'orso” (1988), “Il nome della rosa” (1986), “Sette anni in Tibet” (1997), ma non pensavo fosse riuscito a realizzare un film così bello.
Premetto che sono un amante degli animali (e i lupi sono tra i miei preferiti), e dei film che mostrano paesaggi mozzafiato, e sarà per questo che “L'ultimo lupo” mi è piaciuto veramente tanto. Una pellicola che si sa far apprezzare, che mostra belle immagini, che sa essere drammatica e far commuovere, che sa far riflettere... insomma, una grande opera.
La storia si svolge nella Mongolia interna, e vede come protagonista un ragazzo, Chen Zhen, che viene mandato lì per insegnare ai bambini. L'incontro con i pastori del posto e con i lupi (Chen, infatti, inizia ad allevare un cucciolo), farà sì che ad imparare sulla vita, sulla natura, sia proprio lui stesso.
Se pensiamo che Umberto Saba, in una delle poesie che più mi piacciono, vale a dire “A mia moglie”, riesce a trovare delle qualità positive in animali che la maggior parte delle persone ritengono inutili (una gallina, una capra, una coniglia, una rondine...), figuriamoci quante belle (e positive) peculiarità possiamo trovare nel lupo: uno degli animali più affascinanti e curiosi del Mondo animale. Tutte queste caratteristiche vengono evidenziate nel film, o nei dialoghi, o direttamente trasmesse allo spettatore tramite le immagini, e sono la pazienza, il saper far gruppo, l'essere autonomi ma portare rispetto al loro capo branco, la fierezza, l'orgoglio. Tutto questo, nel film viene evidenziato... e pure bene.
Sono diverse le cose che ho apprezzato di questo film. Innanzitutto la storia, che riesce ad unire l'avventura al dramma, e riesce ad essere anche commovente in diversi momenti (soprattutto nel finale); in secondo luogo, la bellezza dei paesaggi: le fotografie, le riprese, i panorami di questa pellicola, sono un qualcosa di splendido che ti viene voglia di bloccare il film e stare ad osservare quei magnifici paesaggi per molto tempo.
Infine, anche tutto il resto funziona bene: le musiche, l'alternanza tra alti e bassi, lo sviluppo della vicenda. Stiamo comunque parlando di una pellicola di quasi due ore, perciò chi vuole vedere un film ricco di adrenalina e di tensione, ne sconsiglio la visione. Però, al contrario, chi ama gli animali, le storie con sullo sfondo la natura, le trame che fanno riflettere, non potrà che uscirne soddisfatto dalla sua visione.
Avevo letto che ci è voluto molto tempo per realizzare questa pellicola, e che c'è stato un impiego di animali, addestratori, scenografi non indifferente, però posso dire che ne è valsa la pena. Complimenti al regista e a tutti coloro che hanno contribuito a realizzare un film di cui difficilmente ci si può dimenticare.
A tutti auguro un buon proseguimento e un buon cinema!
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