Regia di Carlo Vanzina vedi scheda film
Dietro a un titolo da softcore, stile “post-brassiano” anni 80, spunta la nuova vanzinata di Carlo regista ed Enrico sceneggiatore. Pellicola balneare, ambientata proprio in quegli anni formidabili pre-Tangentopoli. Così come erano spensierati i 60 di Sapore di mare, il loro grande fenomeno popolare di cui i fan mandano ancora a memoria le battute di Nicheli e Calà. Diciamolo subito, di quella freschezza corale, quasi alla Dino Risi, capace di rendere credibile l’affresco sulla Versilia del boom economico, in questo quasi remake non c’è traccia. È un problema soprattutto di facce e di maschere cui è difficile affezionarsi. C’è quella di Vincenzo Salemme, onorevole maneggione con la passione per Craxi e le soubrette di Drive In. C’è il playboy Giorgio Pasotti che fa perdere la testa all’ingenua Martina Stella; il bagnino sciupafemmine Paolo Conticini e Maurizio Mattioli, commerciante con qualche problema nella gestione dei suoi negozi («Me so’ allargato de un’inerzia»). A suo carico le battute romanesche e romaniste che aspirano al cult, quasi tutte in tema pallonaro. I riferimenti all’attualità di quel periodo si fermano appunto a cose così, all’hippy Fiammetta Cicogna che rimprovera l’onorevole: «Non dirmi che leggi Montanelli». E lui: «È arrivata Nilde Iotti». Tra Sunshine Reggae e Non voglio mica la luna, il resto sono figurine di amorini e amorazzi da commedia giovanilista fuori dal tempo.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta