Regia di Gianni Da Campo vedi scheda film
Un ragazzo in bici viene investito da un'auto; i genitori sono poveri agricoltori ignoranti e temono, prima ancora che per la salute del figlio, il confronto con l'avvocato che necessariamente dovranno ingaggiare.
Un quadretto di appena quattro minuti e qualche secondo di durata, un cortometraggio realizzato per sensibilizzare il pubblico nei confronti della sicurezza stradale, girato da un artigiano poco noto del nostro cinema. Gianni Da Campo aveva a quel momento già all'attivo un lungometraggio (Pagine chiuse, uscito pochi mesi prima e presentato al festival di Cannes) ed era finito - per sua stessa ammissione - quasi per errore dietro la macchina da presa. Insegnante di lettere, ancora giovanissimo (classe 1943), Da Campo abbandonò la regia subito dopo l'opera seconda (La ragazza di passaggio, 1970), per tornarvi solamente sedici anni più tardi, con la sua terza e ultima pellicola in lungometraggio, Il sapore del grano (1986). I parenti è un episodio a sè, insomma, nella sua filmografia; un corto, per la sua natura di lavoro su commissione, di scarso valore contenutistico e perfino peggiore dal punto di vista formale, recitato da attori presi dalla vita reale e palesemente in imbarazzo davanti all'obbiettivo (e Da Campo evidentemente ha fatto poco per farli sciogliere, per renderli un minimo più spontanei e credibili). Nel complesso, un lavoro poco importante e di scarsissimo appeal. 2,5/10.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta