Regia di Richard Donner vedi scheda film
S.O.S. Titolisti Italiani: cosa non si farebbe in nome del marketing...Scrooged è un piccolo classico delle festività natalizie e, siccome Natale si avvicina e in questo periodo dell'anno siamo tutti più buoni, ho deciso di incrementare un po' la mia attività sul sito dopo una lunga astinenza da recensioni. Arrivato in sala nell'ormai lontano 1988, è diretto da uno dei registi che più hanno scolpito l'immaginario cinematografico a stelle e strisce, soprattutto giovanile, degli anni '80: Richard Donner, l'artigiano del cinema autore di perle come Ladyhawke, I Goonies e la quadrilogia di Arma Letale, oltre che del primo Superman con Christopher Reeve (e di buona parte del sequel) e di Omen-Il Presagio. La trama è mutuata dal classico di Charles Dickens, Canto di Natale, e attualizzata al periodo in cui il film è uscito. Il protagonista è Francis Xavier Cross (interpretato da un Bill Murray mattatore assoluto), direttore di un network televisivo americano dal carattere acido e cinico, insofferente nei confronti di chiunque al limite del sadismo. Cross è lo stereotipo dello yuppie newyorkese che ha sacrificato la propria vita e i propri affetti alla carriera senza mai guardare in faccia nessuno ma, come da immancabile tradizione, ci penseranno i tre fantasmi del Natale passato, presente e futuro a fargli cambiare idea e convincerlo a riparare alle sue malefatte, tra cui un amore messo frettolosamente da parte ma mai sopito del tutto...
Va detto che il film, come quasi tutti i suoi consimili, è affetto dalla sindrome di pucciosità acuta, la quale si manifesta con un'ondata di buoni sentimenti accompagnata da una generosa fetta di ottimismo farcita con glassa alla felicità dicembrina, perciò aspettatevi che lo stronz...ops...volevo dire il BUON signor Cross, una volta spaventato a dovere, impari la lezione e che il lungometraggio si concluda con il trionfo del ritrovato calore umano e della bontà d'animo nel nostro bastardiss...simpaticissimo amico. Al netto di tutto ciò, va sottolineata una sorprendente dose di comicità politicamente scorretta nella prima metà per gli standard di una commedia natalizia, cavalcata alla grande da un Bill Murray in stato di grazia e completamente a briglia sciolta, la quale va poi in calando nel finale. Altro motivo d'interesse sono degli inserti horror decisamente marcati che, senza essere particolarmente insistiti, riescono nel loro intento di inquietare a dovere non solo il protagonista ma anche gli spettatori. Ritmo e tensione sono garantiti da una regia solida e da una messa in scena più che adeguata, mentre la verve dell'intero cast rimedia ad una sceneggiatura con più di un luogo comune. Nel complesso, S.O.S. Fantasmi è una commedia briosa e divertente, perfetta da guardare sotto le feste e che non sfigura di fronte ai classici per famiglie degli anni '80 e non solo.
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