Regia di Ming-Sing Wong vedi scheda film
Esordio alla regia dello stutman Ming-Sing Wong che vede protagonisti i figli di Sammo Hung e Sho Kosugi, volti assai noti nel genere. Il film è molto sopra le aspettative ed è un peccato che sia ancora inedito in Italia, mentre invece è uscito ad esempio TEKKEN piuttosto simile ma decisamente più scarso. La storia vede due amici: il cinese Chan Wai-Yip (Sammy Hung) e il giapponese Mo Tin Siu Cho (Kane Kosugi) che vivono a Londra mantenendosi con lavoretti saltuari. Licenziati nel ristorante dove lavorano in seguito ad una rissa, decidono di recarsi in Cina dal padre di Chan. Mo desidera infatti imparare un'antica arte marziale praticata dai suoi antenati. Arrivati sul posto, i due imprarno però che la scuola in cui si insegna quello stile di combattimento è caduta in rovina e il suo proprietario è pronto a vendere a un gruppo rivale. Chan, Mo e un altro allievo decidono così di accettare la sfida proposta dalla manager dell'altra scuola: organizzare un torneo di tre combattimenti in cui chi ne vincerà di più riceverà un premio di 3 milioni di dollari. I ragazzi cominciano a sottoporsi a pressanti allenamenti, nel frattempo nasce un sentimento tra Chan e la ragazza che lavora per la scuola rivale... Solitamente gli stutman che passano al ruolo di regista lasciano spesso a desiderare, così come i figli di altri attori famosi. Questo film si rivela invece particolarmente bello e ben recitato, con una storia sviluppata in maniera interessante e aricchita di numerosi spunti indovinati. Le arti marziali sono presenti e vengono anche ben coereografate, ma diventano un aspetto marginale della storia. Assumono quindi più iportanza la messa in scena, le relazioni tra i protagonisti e l'aspetto sentimentale, mostrato in modo quasi poetico senza volgarità. La rappresentazione finale del tonero è ben pensata, ma non risulta quindi la cosa migliore. Ottimo inoltre il cast, che vede in ruoli secondari anche Sammo Hung e Wah Yuen interpreti ormai di oltre 100 titoli a testa del genere e ancora nelle condizioni di sostenere momenti d'azione nonostante l'età. Nel complesso è un film molto piacevole, non per scene di combattimento particolarmente eccelse ma per il modo in cui viene realizzato. Orecchiabile anche la colonna sonora e ben curate le scenografie, il risultato si rivela notevolmente superiore a quello di tanti altri titoli derivati dai vari NEVER BACK DOWN degli ultimi anni
Ottima
Compare poco, ma è comunque incisivo
Il figlio di Sho Kosugi, un po' avanti con gli anni per il ruolo che interpreta ma non lo si nota più di tanto. La sua carriera di attore non ha trovato molto spazio nel cinema d'azione, dovrebbe comparire nei panni dell'antagonista nel sequel di NINJA sempre con Scott Adkins
Lui è invece il figlio di Sammo Hung, molto adatto per la parte
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