Regia di Joe D'Amato (Aristide Massaccesi) vedi scheda film
Il solito prodott(acci)o firmato da D'Amato in quegli anni: un porno/non porno (disponibile sia nella versione con scene hard che in quella priva di accoppiamenti a random fra gli interpreti, che si presume abbia senso ugualmente) con scenario esotico, belle ragazze e un paio di machi a ricordare la supremazia del maschio. In realtà anche in questa occasione il film - sceneggiatura di uno dei protagonisti, Luigi Montefiori/George Eastman - vorrebbe spacciarsi invano per proclama femminista, come spesso accadeva ai tempi: ma vedere stuprare quattro ragazzine inermi per un'ora e mezza (con evidente, inequivocabile goduria da parte delle stesse) e sentirle infine fuggire rocambolescamente, dopo aver trucidato i violentatori, al grido di "Non abbiamo ucciso i nostri rapitori, sono morti accidentalmente. Mettiamocelo in testa, se vogliamo che la gente ci creda e se vogliamo vivere un futuro normale" (all'incirca) non fa certo dell'opera un palese inno alla dignità e all'orgoglio della donna. Fra gli interpreti si segnalano, oltre al citato Eastman (che non prende parte attivamente alle sequenze hard), il pornodivo baffuto Mark Shannon e le colleghe Annj Goren e Dirce Funari; la trama fondamentalmente è un blando pretesto per mettere in scena un po' di accoppiamenti su sfondo tropicale: se cinematograficamente il prodotto lascia a desiderare da qualsiasi punto di vista, per lo meno può considerarsi un interessante modo per consumare delle cosiddette 'vacanze di lavoro'. 1/10.
Quattro ragazze di buona famiglia si prendono una rilassante vacanza su un atollo tropicale. Purtroppo però, arrivate sul posto, incappano in tre malviventi che le sequestrano e stuprano senza pietà.
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