Regia di Raoul Walsh vedi scheda film
Interessante ritratto dell'America del proibizionismo, curioso periodo storico che ispirò non pochi film (e tutti con spitio critico...). Walsh (un regista che è una garanzia) fonde bene documentarismo e parti drammatiche, fornendoci anche alcuni interessanti ritratti umani. Il film analizza anche un po' il chi e il perché avesse iniziato a spacciare alcolici all'inizio di quella sciagurata era di alcolisti. James Cagney non è qui il gangster pazzoide e megalomane come nella "Furia umana". E' sì molto ambizioso e cinico, ma ha un fondo di umanità che gli permette di rscattarsi in extremis e compiere il sacrificio supremo per una ragione che non sono né i soldi né il potere. La scena finale sui gradini del tempio protestante è commovente. Come pure ben descritte sono quelle due storie d'amore mancate per la cecità sentimentale di uno solo. Il cinico e ambizioso fino al midollo qui è Bogart, e naturalmente la parte gli calza pennello. Comunque si tratta di buon cinema dei tempi andati, che non si riesce più a eguagliare.
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