Regia di Leonardo Pieraccioni vedi scheda film
C'è una certezza, nel mondo del cinema: ogni film di Pieraccioni è il suo peggiore; il meno celebre fra i due Leonardo toscani (checchè lui ne pensi) riesce a non deludere mai questa aspettativa al ribasso che lo perseguita fin dai suoi esordi. Tanta è la voglia di tornare indietro, che il regista (con la complicità in sceneggiatura di Paolo Genovese) imbastisce la storia di un uomo di mezza età che si proietta fra 'i giovani d'oggi' per tentare non tanto di capirli, ma di sentirsi di nuovo giovane a sua volta; nella trama di Un fantastico via vai l'osservazione sociale lascia spazio alla nostalgia tipica degli anziani, così da far sembrare persino più vecchio e fuori dal tempo il personaggio del protagonista e, per traslato, Pieraccioni stesso. Anche perchè cercare di categorizzare 'i giovani' è davvero imbarazzante e di per sè, nel 2013, vecchio; e questa pellicola non va molto oltre quel certo blando stereotipare affrontato a bocca storta dalle generazioni sorpassate nei confronti di quelle che si affacciano alla vita. Rimettere (verbo difficilmente migliorabile in questo contesto) in piedi lo sketch della fuga dal ristorante de I laureati (prima regia di Pieraccioni) è la pietra tombale sull'intera operazione. Il cast vede la partecipazione dei soliti amici del regista (Ceccherini, Panariello), di qualche altro toscano (Benvenuti) e collega comico (Battista, Marzocca), oltre che di Serena Autieri; il finale melenso - e illogico da qualsiasi prospettiva lo si voglia guardare - trabocca miele e insulsaggini che costituiscono un vero e proprio insulto all'Italia di questi anni, riuscendo in ciò ad arrivare a eguagliare le banalità sconcertanti del cinema ciecamente conservatore e biecamente conformista dei Vanzina (i moderni telefoni bianchi, in sostanza) e dei cinepanettoni in generale. Non è in effetti un caso se i film di Pieraccioni escono dal 1997 con una puntualità militaresca ogni anno dispari a ridosso delle festività di fine anno. 2/10.
Un uomo di mezza età, padre di famiglia, viene cacciato di casa dalla moglie per un qui pro quo. Lungi dal volerlo chiarire, l'uomo prende una stanzetta in affitto con quattro studenti, cercando di sentirsi di nuovo giovane.
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