Regia di Claude Chabrol vedi scheda film
Due cugine vengono aggredite per la strada, di sera, all’uscita da una festa privata: una rimane uccisa, l’altra sopravvive e dopo qualche giorno denuncia il proprio fratello, che in un primo tempo aveva cercato di coprire. Il solerte ispettore Donald Sutherland si districa tra le false piste (persino Donald Pleasence che fa il pedofilo, fin troppo ovvio) e riesce a individuare gli indizi che lo portano a scoprire la verità: il passo decisivo, come in In nome del popolo italiano, è il ritrovamento del diario della vittima con conseguenti flashback. Tutto sommato è sempre il solito Chabrol, solo che questa volta il groviglio di vipere familiari non si trova nella provincia francese ma in una città nordamericana. Fatta la tara al manierismo di fondo resta uno spettacolo abbastanza godibile, con le svolte narrative inserite nei punti giusti e la solita aria ambigua che avvolge tutti, anche gli innocenti (innocenti?).
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