Regia di Massimiliano Cerchi vedi scheda film
Ci sono opere che debbono essere seguite in religioso silenzio...
e poi c'è PLANKTON che è consigliabile vedere con amici simpatici e rumorosi. Solo così si potrà beneficiare fino in fondo del trashume che ci regala.
Nulla di questo film può essere preso sul serio e si spera che, in fondo in fondo, fossero goliardiche anche le intenzioni di chi lo ha realizzato. Che per inciso è Al Passeri, esperto di effetti speciale, e non Massimiliano Cerchi (in un vecchio articolo di Nocturno viene fatta luce sull'equivoco).
Molto elasticamente, si potrebbe pensare CREATURE DEGLI ABISSI come LA CASA con uno yacht al posto dello chalet: un gruppo di giovani raggiunge l'imbarcazione dopo avere esaurito la benzina del gommone su cui si trovavano. Non incontrando nessuno a bordo, gli ospiti decidono di godersi il soggiorno ma un libro trovato in cantina e raffigurante strane creature fa presagire il peggio. I demoni sono infatti pesci mutati dal plancton radioattivo.
Se l'incipit del film riportava alla mente LO SQUALO, ma solo per una frazione di secondo, i mostri assomigliano più ai piranha volanti del primo lungometraggio di Cameron. Addirittura, chi scrive è certo che verso la fine ci sia un omaggio ad ALIENS. Ma queste sono, appunto, solo citazioni e congetture che non modificano il profondo giudizio estetico maturato durante la visione: una cagata pazzesca.
E si ride proprio per questo. Dialoghi dell'assurdo, pesci in faccia, pesci tra le natiche, nani con falli enormi, battute di una tristezza memorabile... a un certo punto c'è anche un bagno ipertecnologico che impazzisce neanche fosse HAL 9000.
Si può piangere o ridere a crepapelle, a voi la scelta.
PS: per onestà intellettuale va detto che la scena di trasformazione durante l'amplesso è realizzata veramente bene.
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