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Suite francese

Regia di Saul Dibb vedi scheda film

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alan smithee

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La recensione su Suite francese

di alan smithee
6 stelle

locandina

Suite francese (2014): locandina

Dal più celebre straziante romanzo di Irène Nemirowski - se si pensa che è uscito postumo ed incompleto nel 2004 dopo essere stato nascosto sessant'anni in un baule, essendo stato scritto in segreto dall'autrice ebrea morta di tifo in un campo di concentramento nell'autunno del 1942, concepito in cinque atti di cui terminati solo due - Suite francese raggiunge il cinema, che ne tenta una plausibile, accettabile trasposizione.

Saul Dibb, esperto di ambientazioni in costume dopo l'adattamento (non certo memorabile) de La duchessa, si concentra sul secondo dei due romanzi che compongono l'opera dell'autrice, quel “Dolce” che - dopo la pennellata storica introdotta dallo splendido Tempesta in giugno, in cui l'accattivante stile narrativo della scrittrice ci fa entrare nelle sfaccettate personalità di un gruppo eterogeneo di fuggiaschi parigini a seguito dell'inizio della guerra - si concentra sulla per il momento tranquilla quotidianità della periferia attorno a Bussy, paesino agricolo ove la vedova Angellier e sua nuora Lucille si sforzano di mandare avanti con tutte le forse loro disponibili, le attività legate alla terra facenti capo ai propri possedimenti fondiari, riscuotendo il dovuto dai mezzadri, comprando le semenze e provvedendo alla gestione pratico finanziaria di una magione rimasta senza uomini, tutti impegnati al fronte. Il marito di Lucille non dà più notizie di sé e la giovane moglie, sposa costretta dalle convenienze sociali ad un matrimonio di convenienza e non frutto di passione, vive una precoce vedovanza subendo le spigolose attenzioni di una suocera sempre pronta a giudicare, rimproverare e valutare con atteggiamento di sufficienza e di disappunto.

Michelle Williams, Matthias Schoenaerts

Suite francese (2014): Michelle Williams, Matthias Schoenaerts

Kristin Scott Thomas

Suite francese (2014): Kristin Scott Thomas

L'arrivo dei tedeschi e la scia di morte che essi si portano dietro con bombardamenti e rappresaglie, non impediscono a Lucille di rimanere infatuata, ampiamente ricambiata, di un avvenente tenente tedesco che le donne sono costrette ad ospitare nella loro agiata e confortevole dimora.

Abile pianista, il militare incanta con la sua interpretazione del pezzo Suite francese la giovane sposa, che rimane abbagliata dalla dolcezza (da cui il titolo del racconto) del suo tocco musicale e dall'avvenenza del militare nemico.

Inizierà un periodo teso, contraddittorio e drammatico per la giovane donna, prodiga, collaborativa e generosa e ben disposta a salvare la vita ad un compaesano ribelle ricercato dai tedeschi e nel contempo succube del suo innamoramento ingovernabile, incontrollato e spudorato verso quel l'irresistibile e colto soldato dall'animo sensibile, seppur obbediente ai ferrei ordini che i suoi superiori gli impongono.

Matthias Schoenaerts

Suite francese (2014): Matthias Schoenaerts

Michelle Williams

Suite francese (2014): Michelle Williams

Grazie anche ai due validi interpreti principali, Michelle Williams e Matthias Schoenaerts, Suite Francese-film risulta come una trasposizione formalmente incompleta ma corretta: riduzione di una riduzione, forzata e motivata quest'ultima dalla crudeltà del destino e dell'animo umano; laddove la stessa scrittrice Nemirowski ci lasciava solo delle tracce sempre più labili e generiche dei tre capitoli che avrebbero dovuto concludere Suite Francese nel progetto originario, ma consapevole l'autrice stessa che le ultime vicende sarebbero state particolarmente influenzate dalla storia e dal destino occorso alla stessa scrittrice: un destino tragico, purtroppo, come tutti sappiamo, che tuttavia ci ha reso disponibile almeno un frammento-gioiello rappresentato dalla versione attuale del suo appassionante dittico incompiuto.

La trasposizione cinematografica non genera mai gli entusiasmi e l'appagamento paragonabili a quelli suscitati dalla pagina scritta, ma appare volenterosa e pertinente, un po' ingessata e certo gravemente mutilata di quella concitata prima parte introduttiva essenziale, forte di una coralità di personaggi strepitosi dove due mondi, due strati sociali, si incontrano e si confrontano in un'atmosfera che già nel libro appariva con una carica fortemente cinematografica; indizi e caratteri degni senz'altro di essere trasportati sul grande schermo al pari di quelli della vicenda drammatica di Bussi, che tuttavia messa sola ed unica al centro dell'attenzione di questa trasposizione, perde molto del suo fascino indebolendo il risultato complessivo.

 

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