Regia di Julius Avery vedi scheda film
Un film scontatissimo, fotocopia di tanti altri dello stesso soggetto. Ma più lungo, più noioso, meno credibile. La premessa del delinquente boss di lunga data che per evadere ha bisogno dell'aiuto di un ragazzino (incarcerato in una prigione di massima sicurezza per un reato minore, come dice la trama di filmtv e conosciuto per la passione di giocare a scacchi come facevano i guardani dei fari cent'anni fa) per evadere è ridicola. La rapina e la storia d'amore che ne segue è roba di routine già vista mille altre volte e scorre senza nessuna palpitazione, il colpo di scena sul finale è telefonatissimo, con l'inutile spiegone ripetuto tre volte manco gli spettatori fossero tutti cretini, mentre la scena finale della lavanderia è indegna per uno sceneggiatore professionista tanto i tempi sono assurdi (arrestato da un esercito in assetto di guerra un minuto dopo essere stato scoperto da una massaia in mezzo al deserto). Bocciato in pieno.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta