Lia, giovane e fragile donna, soffre di una forte depressione. Consumata dal senso di colpa per via di un aborto, Lia vede deteriorarsi pian piano il suo rapporto con il fidanzato Viktor e, in un ultimo disperato tentativo di guarire se stessa, decide di andare a trovare la vecchia zia Agata nella sua inquietante villa del XVIII secolo.
Note
Tra derive scult inevitabili (e sacrosante), percorsi nella memoria di un thriller che fu e non sa più essere e tentativi di surrealismo jodorowskiano, Brazzale e Immesi elaborano un saggio formale sulla depressione, tanto inefficace sul piano narrativo quanto esuberante su quello estetico. Abituati alle farlocche produzioni indipendenti di genere nostrane, restiamo piacevolmente stupiti e ci auguriamo non finisca qui. Liberamente tratto dalla seconda parte del libro La danza della realtà di Alejandro Jodorowsky.
Lia è una donna che ha una relazione con Viktor, un uomo sensuale non esente da scatti di violenza, che spesso ha verso di lei atteggiamenti aggressivi e maneschi. Dopo che Viktor la costringe ad abortire, per elaborare la sua sofferenza Lia si rifugia da una vecchia zia, una specie di strega e guaritrice che aiuta la gente intorno a lei attraverso riti magici. La zia vuole aiutare sua… leggi tutto
L'ho trovato un film a basso budget ben fatto, diretto e recitato con una buona resa visionaria e seducente della messinscena. L'unico appunto è sulla soluzione finale che getta delle ombre sull'efficacia della psicomagia. La prima cosa che questa terapia così sui generis avrebbe dovuto mettere in chiaro era la presa di coscienza di doversi liberarsi delle presenze negative come… leggi tutto
Lia è una donna che ha una relazione con Viktor, un uomo sensuale non esente da scatti di violenza, che spesso ha verso di lei atteggiamenti aggressivi e maneschi. Dopo che Viktor la costringe ad abortire, per elaborare la sua sofferenza Lia si rifugia da una vecchia zia, una specie di strega e guaritrice che aiuta la gente intorno a lei attraverso riti magici. La zia vuole aiutare sua…
L'ho trovato un film a basso budget ben fatto, diretto e recitato con una buona resa visionaria e seducente della messinscena. L'unico appunto è sulla soluzione finale che getta delle ombre sull'efficacia della psicomagia. La prima cosa che questa terapia così sui generis avrebbe dovuto mettere in chiaro era la presa di coscienza di doversi liberarsi delle presenze negative come…
Una messa in scena morbida, tattile, con design (sonoro e visivo) attento alle forme e movimenti di macchina fluidi. Sessualità ovunque, profusa ed esplosa in mille frammenti linguistici. Ogni componente filmica di questo debutto a quattro mani è finalizzata alla sollecitazione dell’istinto desiderante, spinto alle sue conseguenze più estreme. Così Lia,…
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