La recensione su Test

di alan smithee

7 stelle

IN&OUT 6° FESTIVAL DU FILM GAY ET LESBIEN DE NICE

San Francisco, meta' anni '80. Un corpo di ballo moderno visto dall'interno. Frankie e' un promettente ballerino ventenne, biondo a attraente, dotato di talento a tal punto che potrebbe sostituire il ballerino protagonista, se questi no fosse piu' famoso e conosciuto di lui. Tuttavia il ragazzo finira' per sistituirlo in almeno una occasione, determanante per far notare a tutti i. suo innegabile talento. Tutto a posto non fosse che in quegli anni il contagio da Aids comincia a divenire una piaga di proporzioni spaventose, soprattutto nella comunita' gay della città. Muore Rock Hudson e il suo calvario di agonia e sofferenze viene sfacciatamente messo alla merce' dei media senza scrupolo alcuno. Finalmente un test per appurare se si e' stati contagiati viene messo a punto, e la comunita' omosessuale piu' di ogni altra raccomandata di sottoporsi al controllo. Frankie, che fino ad ora ha vissuto di amori clandestini ed occasionali, esercitati senza precauzione alcuna come era abituale costume all'epoca, e' paranoicamente convinto di essere stato contagiato dal virus. Nel contempo cede sempre piu' alle lusinghe del primo ballerino che lo affascina, e forse potrebbe riservargli uno spiraglio piu' determanante per sfondare nel mondo della danza, dove certo eccelle ma dove non basta il talento per assicurarti soldi e fama.

Test e' un documento prezioso ed accurato del clima e dei costumi degli spensierati anni '80, la cui gioia sfrenata si interrompe con l'avvento dell'incubo da infezione HIV. Diretto da un ex ballerino, che infatti ritrova nei momenti coreografici danzanti la vera forza per distinguersi in campo registico, il film un po' qualunque ha momenti interessanti come quando i due amanti gay provano ad utilizzare con ironia ed imperizia, e per la prima volta, un preservativo, fino ad allora riservato agli amori eterosessuali per scopi prettamente anti- riproduttivi. Bella la colonna sonora, eccellente quando entra in campo Jimmy Sommerville e il suo splendido "Run away, turn away": brividi sulla schiena corrono fitti e piacevoli, grazie anche alle complesse ed audaci coreografie che accomlagnano il famoso pezzo.