Regia di Paolo Ruffini vedi scheda film
Cinque universitari toscani truccano i propri voti per andare a Oxford. Seguono becere gag a base di scorregge e viva la topa.
Eppure c'è gente che è andata al cinema e ha speso otto euro per tutto questo. Nonostante i presupposti per lo sfacelo più assoluto ci fossero, e fossero pure chiari: un regista esordiente con un passato (prossimo) di caratterista senza alcuna presenza scenica nei cinepanettoni; un cast altrettanto evanescente che può aggrapparsi solamente a un paio di comparsate (Marco Messeri e Biagio Izzo); una storia 'giovanilista' che fa acqua da tutte le parti e si basa esclusivamente su gag coprologiche, doppi sensi sconci da bar, l'urlacchiare sguaiato "abbestia!!!" del regista-protagonista nei momenti di difficoltà del film. Tanto per capirci, lunghi e intensi minuti vengono spesi a costruire - pur prescindendo da una qualche supposta logica della trama, e se non è supposta questa... - battute sul doppio significato della parola "chiavi", sostantivo e verbo naturalmente, oppure per arrivare a colpi di genio come "pompe funebri" parlando di necrofilia o "mi spiace che si siano sciolti i Pooh. Il mio preferito era Winny dei Pooh. Mi dispiace tanto". Ora è già più chiaro perchè in situazioni come queste Ruffini intervenga sbraitando a casaccio "abbestia!!" e fingendo una risata che trasuda più imbarazzo che gioia. Un prodotto incomprensibile, che ignora tutte le regole basilari della comicità (non male, per un film che si crede comico) e soprattutto del cinema: scritto molto male (sceneggiatura del regista, Giovanni Bognetti e Guido Chiesa), girato malissimo, recitato peggio. Gli altri canini elementi centrali del cast sono Frank Matano, Guglielmo Scilla, Luca Peracino: e con ciò, siete stati avvertiti. 1/10.
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