Trama
Un padre affetto da disordini maniaco-depressivi (Mark Ruffalo) cerca di riconquistare la moglie (Zoe Saldana) prendendosi cura delle loro esuberanti figlie. Le bambine non gli renderanno di certo il compito facile.
Approfondimento
TENERAMENTE FOLLE: LA FORZA DELLA FAMIGLIA
Scritto e diretto da Maya Forbes, Teneramente folle racconta la storia di un padre che nel 1978 cerca di riconquistare la moglie, assumendosi la responsabilità sulle loro due piccole figlie, la cui vivacità non rende di certo il compito facile. Protagonista della vicenda è Cam Stuart, che - a differenza della maggior parte dei padri che passano le loro giornate al lavoro - probabile trovare spesso intento a cercar funghi, a cucinare piatti elaborati o a lavorare a uno dei suoi tanti progetti lasciti a metà. La ricchezza della sua famiglia di origine gli permette a malapena di mantenere la propria famiglia e Cam fatica a tenere a bada la sua maniacale depressione, che finisce per mandarlo in un ospedale psichiatrico e per costringere la moglie Maggie e le due piccole figlie Amelia e Faith a lasciare la loro casa in campagna e a trasferirsi in un piccolo appartamento di Cambridge, dove la donna si mette alla ricerca (senza tanta fortuna) di un lavoro decente. Stressata e sopraffatta dalla situazione, Maggie finisce con il ritornare a studiare e viene accettata alla Columbia University, sperando che la sua laurea aiuti le bambine ad avere un futuro migliore. Per portare a termine gli studi, Maggie chiede a Cam di prendersi cura di Amelia e Faith, dal momento che alle due piccole il padre manca e che il medico gli ha ordinato di vivere in maniera abitudinaria e di non stravolgere la sua routine. Con la speranza di rimettere insieme i cocci della sua famiglia, Cam accetta e si ritrova a dover gestire due bambine iperattive, che non sono per nulla interessate a rendere più facile il compito a cui egli è chiamato.
Con Maggie lontana, Cam si renderà rapidamente conto che nel corso dei 18 mesi che lo aspettano (tanto manca alla moglie per laurearsi) dovrà imparare, per tentativi ed errori, a prendersi cura delle figlie ma anche di se stesso per trovare definitivamente quel proprio posto nel mondo che da tanto tempo va cercando.
Divertente e talvolta spiazzante ritratto di come nelle famiglie genitori e figli possano aiutarsi a vicenda, Teneramente folle poggia soprattutto sulle interpretazioni di Mark Ruffalo (chiamato a interpretare Cam), delle piccole Imogene Wolodarsky e Ashley Aufderheide (sono Amelia e Faith) e dell'attrice Zoë Saldana (che porta in scena il personaggio di Maggie).
ISPIRATO ALLA VERA STORIA DELLA REGISTA
Con la produzione esecutiva tra gli altri di J.J. Abrams, Teneramente folle si ispira alla vera storia della sceneggiatrice e regista Maya Forbes. Opera prima presentata al Sundance Festival 2014, Teneramente folle è così descritto dalle note di accompagnamento della regista: «Amo i film personali sulle famiglie, i film che ci legano gli uni agli altri e alla nostra umanità. Per quindici anni ho lavorato a Hollywood come sceneggiatrice ma non ho mai potuto scrivere il tipo di film che mi permettesse di esprimermi al meglio. Nel 2007, ho deciso però di portare a termine una sceneggiatura sulla mia personale infanzia.
Quando avevo sei anni, il mio mondo è imploso. Mio padre rimase vittima dei suoi attacchi maniaco-depressivi e i miei genitori si separarono. Io e mia sorella ci trasferimmo con mia madre da una casa in campagna a un piccolo appartamento nella cittadina di Cambridge. Mentre mia madre cercava disperatamente un lavoro decente, io e mia sorella frequentavamo la scuola pubblica, che viveva un periodo molto agitato ed era senza fondi. La famiglia di mio padre, una delle più benestanti del New England, non ci avrebbe mai aiutato finanziariamente a causa delle bizzarre regole familiari sui soldi: nessuno avrebbe mai dovuto chiedergliene, altrimenti avrebbero fatto di tutto per farti vergognare.
Mia madre era disperata. Voleva che le sue due figlie avessero una buona istruzione. Così, nel 1978, quando avevo dieci anni, si è iscritta alla Columbia Business School nella convinzione che un suo più elevato titolo di studio avrebbe salvaguardato il nostro futuro, lasciando me e mia sorella alle cure di nostro padre, tornando a casa nei fine settimana e dormendo sul divano.
Teneramente folle parla di quel periodo difficile. Il piano di mia madre sembrava folle: io e mia sorella eravamo tristi e furiose e ci vergognavamo del modo in cui vivevamo. Eppure, alla fine, è andata bene. Siamo diventati un'insolita famiglia, proprio come le tante altre che per sopravvivere vivono in maniera non convenzionale.
Quando ho finito la sceneggiatura, sapevo ciò che volevo vedere sullo schermo: un film divertente, triste, veritiero e caloroso. Il calore è stato molto importante per me. Volevo vedere un film umano sugli effetti della malattia mentale su una famiglia. Volevo vedere la resistenza delle bambine. Volevo vedere un'opera sull'amore e sulle scelte difficili che le persone sono chiamate a fare ogni giorno.
Una volta che tutto era chiaro nella mia mente, sapevo che dovevo essere io a dirigere il film. Ciò significava anche aspettare degli anni o forse non portarlo mai a termine ma se lo avesse diretto qualcun altro avrei di certo sviluppato un'ossessione per quello che poteva essere nelle mie mani. Nonostante la regia mi spaventasse, mi spaventava ancora di più che si potessero travisare le mie parole. Io ho due figlie e a loro ripeto sempre le stesse parole che mia madre diceva a me: "prenditi dei rischi creativi e non avere paura di essere il capo, sii coraggiosa e ricordati che si è sicuri di non fallire solo quando non si prova a far qualcosa". Ho fatto il grande passo anche per le mie figlie: avevo una visione e l'ho seguita».
Note
L’ispirazione dichiaratamente autobiografica dell’esordiente Maya Forbes contagia lo stile di questo dramma familiare dolceamaro dalla narrazione che procede leggera per aneddoti ed episodi più o meno cruciali, senza premere mai sull’acceleratore del tragico, ma anzi costruendo una quotidianità perfino buffa. Affogato nella luce dorata della nostalgia, il film vive soprattutto nell’intensa performance di Mark Ruffalo: credibile ma mai sopra le righe, mai davvero folle ma indubbiamente tenero.
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Commenti (9) vedi tutti
Uscito in sala nel luglio 2015, presentato con successo al Sundance e a Toronto, nonché al TFF, questo film è attualmente visibile in streaming.
leggi la recensione completa di laulillaStoria di un uomo fragile che si rivela un babbo super. Film carino
commento di Artemisia1593Storia interessante per un film ben girato e dagli interpreti davvero portentosi. Una Zoe Saldana sempre bellissima, il cui personaggio confonde verso la fine: come far davvero impazzire un padre. 8
commento di BradyBella storia. A volte un po' triste, ma anche divertente. Attori bravissimi. Voto 7
commento di DelfinoDelfinoLasciando a parte l'aspetto "morale" (l'approssimazione con cui si descrive la sindrome dipolare fino a farla divernire "divertente"....non bastava dire che aveva disturbi psichici generici?) il film è carino
commento di giubBel film, molto dolce.
commento di corradopPer me è un film molto bello e scorrevole, con buoni spunti narrativi e buona fotografia, fondamentalmente una commedia che riesce anche a fare commuovere,
commento di LòrgFamiglia sgangherata per un Film da dimenticare.voto.1.
commento di chribio1Film deludente...
leggi la recensione completa di boychick