Regia di S. Craig Zahler vedi scheda film
Originale e sorprendente
Una tribù di perversi cannibali si introduce nella cittadina di Bright Hope rapendo un detenuto , precedentemente intrufolatosi all'interno del loro santuario, e una donna , colpevole di trovarsi nel posto giusto al momento sbagliato. In loro aiuto , oltre allo sceriffo e al suo vice, accorreranno un raffinato e misterioso uomo di contea e , naturalment , il marito della vittima. . Nonostante il vuoto cosmico che imperversa nel genere "a cavallo" , con questo "Bone Tomahawk" il regista S. Craig Zahler dimostra come, in realtà, i cowboy abbiano ancora molti colpi da sparare. Servendosi di vecchie glorie (Kurt Russell) e di attori in voga (Patrick Wilson e Matthew Fox) il regista firma quello che è a conti fatti uno dei migliori western recenti. Atipica e destrutturata, l'opera è un riuscito mix tra avventura e horror , dove la quasi totale assenza di brani musicali portanti e di duelli all'ultimo proiettile imprimono una discreta dose di originalità che , in maniera piuttosto sorprendente, esce allo scoperto in tutta la sua potenza splatter negli ultimi 25 minuti. L'autore sceglie di dilatare i tempi, di mettere lo spettatore in un perenne stato d'attesa al fine di concentrare tutta la sua attenzione sui quattro protagonisti, uomini caratterizzati da una loro precisa psicologia e animati da diverse motivazioni. Circondati da luoghi selvaggi perfettamente fotografati con suggestivi tagli di inquadratura, i personaggi si muovono in maniera tale da portare avanti l'intero impianto narrativo che, nonostante la presenza invisibile e non dei sanguinari cannibali, si basa senza alcun dubbio su questi temerari avventurieri. La cooperazione tra soggetti diversi in un ambiente ostile: é questo che vuole mettere in scena " Bone Tomahawk", facendolo indubbiamente con originalità e stile. Inquietante magnetismo.
Voto: 8
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