Regia di S. Craig Zahler vedi scheda film
Zahler, poco più che quarantenne, esordisce con questa curiosa opera, pregna di western ma che rimanda a "Le Colline Hanno Gli Occhi", quello del 1977, di Wes Craven. Una piccola gang di cowboys, piuttosto squinternata, a dire il vero, parte per una missione di salvataggio, in un ovest imprecisato, fra le cui colline si nascondono esseri al limite del demoniaco, cannibali e feroci. A Zahler viene concesso l'impossibile: un cast da produzione di prima classe, composto da grossi attori, Kurt Russell per primo, (che bello rivedere il mitico Jena Plissken ridiventare protagonista!), ma anche Patrick Wilson, uno splendido Richard Jenkins e una splendida (per altri motivi) Lili Simmons, e mano libera, visto che il film dura un'enormità, quasi due ore e un quarto. Zahler ci dà dentro e in tre-settimane-tre di lavorazione, estrae dal cilindro un godibile western movie, troppo lento nella prima parte, troppo lungo in generale, ma che ha il suo perché, sostenuto da dei buoni dialoghi e, ovviamente, dal carisma degli attori, Russell in testa. La storia è un po' rimasticata, non ha sviluppi particolari, ma quando entra un po' di cattiveria, e il finale ha almeno un momento "gore" di ottima fattura, il film cresce nettamente. Bisogna farselo piacere, chiudere un occhio su alcune lacune narrative e goderselo per quello che è: intrattenimento, sicuro, ma di spessore, senza buffonate e personaggi sopra le righe. Il film ha già portato a casa dei premi in festival minori, ha ricevuto ottime recensioni, mettendo quasi tutti d'accordo, ma è solo un buon film, nulla più. Avercene, ovvio.
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