Regia di Mario Monicelli vedi scheda film
Un film perfetto.
Anche se non è annoverato tra i suoi film più importanti, è uno dei risultati migliori di Monicelli, qui coadiuvato dai suoi fidi sceneggiatori, i grandi Age e Scarpelli, come al solito dotati di finissima intelligenza e senso dell'umorismo.
Romanzo popolare è una commedia amara ma a forti tinte comiche, che mescola il degrado e la sporcizia della periferia milanese e delle fabbriche con trovate e gag esilaranti. In questa periferia c'è Tognazzi, cinquantenne operaio del Nord che sposa la Muti, giovanissima ragazza del Sud. Per quanto lui si vanti della sua modernità, quando lei lo tradisce con Placido, lui reagisce esattamente come un uomo del Sud. Age, Scarpelli e Monicelli non lasciano posto al romanticismo ed alla bellezza, per gente di quel rango pare non esserci modo per riuscire nella vita e trovare un po' di sana felicità, ma restano sempre imbrigliati in una disperata lotta per la sopravvivenza fine a sé stessa che neanche l'amore può allietare. I personaggi sono, talvolta, tratteggiati in modo cinico e cattivo, ma si nota sempre negli autori un po' di umana compassione per la loro condizione. Tognazzi offre un'interpretazione gigantesca ed il suo straordinario talento qui è pienamente valorizzato, ma funzionano anche la Muti e Placido.
Romanzo popolare è, insomma, un film perfetto in ogni piccolo particolare, dove si ride spesso e si ride amaro perché la risata mostra il dramma in cui vivono i personaggi. E lì il fumo della fabbriche, le topaie in cui vivono i personaggi ed i loro modi rozzi e volgari diventano pura poesia.
L'occhio fine ed acutissimo di Age, Scarpelli e Monicelli manca terribilmente al cinema italiano.
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