Regia di Joseph Losey vedi scheda film
La cifra stilistica di questo film poco noto di Losey è incentrata soprattutto sulla caratterizzazione degli ambienti, oltre che dei tre personaggi principali: i luoghi topici sono gli hotel, la villa dello scrittore, i ristoranti; dominano i bianchi a grandi campate, sovente contrapposti dal rosso nei luoghi pubblici; spuntano da ogni parte gli specchi, come a voler riflettere le relazioni e le psicologie, irretite dalla noia, dalla dissoluzione, dalla relazione al limite del morboso del sospettoso marito (Caine) di Elizabeth (Jackson), il quale analizza la realtà col filtro della finzione artistica, che non si rivela infondata. L'intreccio è essenziale e tutto è sorretto da tensioni psicologiche e ricercate impressioni d'atmosfera e d'ambiente, appena indebolite da un finale un po' irrisolto. Berger è lo scroccone gigolò che si fa assumere dallo scrittore come segretario.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta