Regia di Piero Pierotti vedi scheda film
Scaramouche è un attore italiano che vive in Francia. Un giorno salva la vita a una bella ragazza, Rossana, e decide di aiutarla nella sua missione: annientare un complotto contro il re, ordito da sir Brooke.
Dal romanzo Scaramouche di Rafael Sabatini, uscito nel 1921, sono state tratte numerose pellicole; questa di Piero Pierotti - anche autore della sceneggiatura - pesca dall'immaginario del mondo dell'eroico attore-spadaccino che lotta per le giuste cause e racconta un'avventurosa storia da fotoromanzo fra combattimenti e prove di audacia nel segno della Giustizia con la maiuscola, con tanto di trama rosa perennemente in sottofondo. Siamo insomma in pieno territorio del genere cappa & spada; il francese Christian Hay non è un protagonista di eccelso fascino o di resa monumentale sullo schermo, ma date le circostanze fa sufficiente riuscita, così come non ci si può lamentare del resto del cast, per quanto manchino nomi di evidente richiamo: Erna Schurer, Franco Fantasia, Milly Vitale e Grit Freyberg sono impegnati nei ruoli principali. Pierotti è un regista di quantità più che di qualità, capace di licenziare una trentina di titoli in due decenni di carriera; purtroppo La grande avventura di Scaramouche risulta la sua ultima firma in quanto quello stesso anno (1970) il Nostro incontra una prematura dipartita a soli 58 anni. La colonna sonora è di Carlo Savina e dei costumi si occupa una Lina Nerli Taviani alle prime armi; inutile giudicare l'operato del cast tecnico in questo prodottino di mero consumo, destinato a recuperare i suoi bassi costi e a intrattenere un pubblico dalle modeste richieste. 2,5/10.
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